Qualche giorno fa ho raccolto l’ennesimo racconto di una madre snobbata di fronte alle sue dichiarazioni legate a problemi di salute del figlio. In questi anni di professione, di storie analoghe ne ho incontrate davvero tante e qualcuna ho anche provato a trattenerla in qualche scritto. Tuttavia, l’elenco è molto corposo e ogni tanto riemergono ricordi.
Penso a quella madre che per anni ha incontrato una psicoterapeuta che metteva in discussione il suo amore per il figlio, prima di ricevere la diagnosi di una sindrome genetica che, peraltro, si allontanava parecchio dal sospetto della terapeuta. Quante volte avete sentito parlare dell’autismo e del fatto che fosse una patologia associata ad un cattivo attaccamento affettivo della figura materna? Immagino lo sguardo di tutte quelle donne travolte da questa interpretazione di fronte alla nuova versione scientifica, di qualche anno fa, che le esonerava dalla colpa e dalla responsabilità. Mi sembra di poter sentire il loro nodo allo stomaco e il gusto amaro in bocca.
Scusate se ci siamo sbagliati e per anni vi abbiamo trattate come le responsabili dei problemi dei vostri figli. Oggi la ricerca scientifica ha dimostrato altro. Arrivederci e grazie.
Anche se sono passati parecchi anni non ho dimenticato, nè mai scritto, le parole dell’illustre neonatologo che, non riconoscendo il problema di mia figlia, aveva diagnosticato per me una bella sindrome psicologica che affligge le madri attempate. In più, come pedagogista, ero pure esperta del settore …. la specie peggiore per le figlie! Non ho mai neppure scritto dell’incontro con il suo, altrettanto stimato collega neuropsichiatra infantile, che definì mia figlia una bambina zen e che non perse occasione per sottolineare che forse, una donna dinamica come me, poteva faticare ad accettare. Da cosa avrà capito, in un solo incontro, che sono una donna dinamica? Doveva essere parecchio esperto per confondere la disperazione con l’ipercinesi.
Giuro che è tutto vero e che potrei fare in qualsiasi momento nomi e cognomi.
Negli anni la mia storia si è incrociata con quelle di tante altre madri e, anche se ogni volta il mio dolore è meno acuto, mi raggiunge sempre un’eco travolgente, insieme ad un profondo senso di rabbia e di ingiustizia.
Ma questi signori e signore che hanno sparato per anni sentenze, e che ancora oggi non esitano a mettere bollini sulle relazioni tra genitori e figli, si fermeranno ogni tanto a pensare a quello che hanno causato e al male che hanno fatto le loro parole?
Glielo auguro, ma in cambio aspetto ancora qualcosa, per tutte noi.
Nov 30, 2012 @ 09:48:40
Porto ancora dentro di me le parole del pediatra di mia figlia quando aveva pochi mesi. “Si rassegni signora, sua figlia non ha niente. E’ solo una rompiscatole e lo sarà sempre”.
Come se io, sua madre, potessi volerla malata!
Ero una mamma matura, alla sua prima bimba, e quindi ansiosa di default. Non mi sono mai “rassegnata”. E dopo più di un anno di visite e non ricordo quanti consulti ho avuto la diagnosi: Sindrome di Angelman.
Non perdonerò mai quel pediatra. La sua superficialità mi ha fatto sentire sola e ancora più in difficoltà e, soprattutto, ha rovinato il rapporto con la mia bimba nei primi mesi tanto importanti. Non voglio scuse. Vorrei solo che la mia esperienza avesse reso quel dottore più sensibile, attento e rispettoso, così che altre mamme non facciano la stessa esperienza. Ma non credo sia così.
Si, Irene, fanno malissimo a volte le parole. E nella nostra esperienza di mamme arrivano dritte al cuore e lì rimangono.
Nov 30, 2012 @ 09:58:19
Grazie Roberta,
spero che questo post possa raccogliere, insieme alle nostre, tante altre storie ed esperienze.Neppure io voglio scuse, leggere e superficiali, ma volevo condividere la speranza di una maggiore umiltà (e serietà), nei confronti di tutte le mamme che verranno, dopo di noi.
Nov 30, 2012 @ 10:02:15
Aggiungo che parlando con Paola, un’altra mamma, dicevo che forse dovremmo raccogliere le nostre esperienze in un’unica storia, non per recriminare o rivendicare, ma per dare il nostro contributo in una dimensione culturale ancora molto acerba.
Ancora un saluto, Irene
Nov 30, 2012 @ 10:11:26
…quanta superficialità e quanti stereotipi ancora sulle madri….professionalmente mi sono arrivate storie simile a quelle che scrivi, Irene.
personalmente…ne avrei un paio anche io….una da sorella che ha sentito i racconti di mia madre su quanto le dicevano i medici fosse pericoloso per me vivere con un fratello disabile…a quella che mi ha vista coinvolta come madre quando, alla prima visita dal pediatra, mi sono sentita rispondere con tono arrogante se io fossi medico per “osare” fare domande….certo storie differenti, eppure accomunate da pregiudizi ancora purtroppo molto presenti….mi piace l idea di raccogliere le voci e il punto di vista delle madri su questo tema!
Nov 30, 2012 @ 10:42:35
Certo Monica, ci stanno tutte le voci da sorella e da madre, qualsiasi madre.
Chissà che questo non diventi un nostro progetto?
Nel frattempo ho rispolverato una bella frase di Winnicott
“Non lasciate che i professionisti della salute, quando vi danno consigli, vi tolgano la fiducia che avevate nel vostro naturale sapere” (I bambini e le loro madri)
Nov 30, 2012 @ 12:00:57
Grande Winnicott!!!
🙂
Nov 30, 2012 @ 10:48:28
Sono d’accordo, Irene. A volte sembra essere all’anno zero in questo senso. Anch’io ho raccolto diverse esperienze di altre mamme simili alla mia. Credevo di avere avuto sfortuna. Non posso credere che siamo così in tante ad aver avuto queste esperienze.
Grazie per aver sollevato la questione.
Nov 30, 2012 @ 11:07:32
Leggendo queste parole mi vengono in mente i vari viaggi della speranza fatti per sapere cosa avesse Martina… maquello che ancora oggi stride ancora on mezzo a tutti e’ quando verso i 9/10 mesi andiamo da un neuropsichatra specializzato in epilessia al tempo primario a Reggio Emilia naturalmente tutto a pagamento e tutti i mesi lui diceva che la bambina cresceva che non eveva nulla di strano e che ero io che ero troppo apprensiva! Premetto che non le ha mai fatto fare un ECG anche se noi dicevamo che la bambina aveva degli scatti evidenti agli arti e che in quei frangenti si svegliava piangendo…… Signora si deve calmare diceva non e’ niente la bambina e’ sanissima ….!!!!!! Quando per fortuna ho trovato il Prof. che gli ha trovato le mioclonie e l’ha curata per quelle la Martina ha cominciato a camminare. Sono tornata dal neurospichiatra di Reggio Emilia( che molti conoscono a Bologna )e gli ho detto di tutto e di piu’ …praticamente mi sono sfogata lui mi ha chiesto scusa a denti stretti e mi ha fatto pure pagare dto pez..o di merda..!!!!!Non dico il nome peche’ molti bambini con S.A.sono nel suo entourage a curarsi ma lui se si legge si ricorda molto bene di noi….!!!!Ho voluto scrivere UNA delle mie esperienze per far capire alle mamme che quando hanno dei dubbi sui loro figli non devono fermarsi al primo medico che gli da colpa fi tutto anzi proprio in quelle situazioni bisogna cercare qualcuno che ti aiuti a vedere oltre…..!!!!!
Nov 30, 2012 @ 11:24:20
grazie anche a te Silvana!
La storia delle “mamme apprensive” è davvero da buttare al rogo… insieme a tutti i medici che l’hanno dichiarata, come diceva anche Monica, più come stereotipo o luogo comune che come attenta diagnosi.
Quanto mal di stomaco….
Nov 30, 2012 @ 11:25:38
quella poi che si è scusato facendoti pure pagare… è da denuncia!
Nov 30, 2012 @ 15:28:37
Leggendo le tue parole mi sembra di rivivere il mio calvario non ancora finito purtroppo. Sono 8 anni che aspetto una diagnosi su mio figlio. La prima cosa che mi è stata detta quando aveva tre mesi è che io ero matta, la classica madre di tre figli stanca che non vedeva le cose in modo giusto. Bene penso che proprio dopo aver avuto altri due figli uno è pià coscente se c’è qualcosa che non va. Poi sono state le varie battutine del neuropsichiatra non gattonerà mai, sta bene fa le cose quando vuole. Bene dopo essere stato dimesso dal centro di neuropsichiatria ha iniziato a gattonare e ora va anche in bicicletta senza rotelle cosa per loro non possibile.
A seguire la necessità di avere la L.104 mi è stato risposto dall’assistente sociale di affidare i miei figli ad una babysiter, ho fatto presente che in quel momento 18 mesi, mio figlio aveva problemi a mangiare non camminava e non parlava. A seguire altre battutine che non vi dico, fino ad ora che mi trovo a combattere contro il diritto allo studio con l’insegnane di sostegno, e a pagarmi le sedute di logopedia e psicologa, per avere qulache risultato in più.
Purtroppo non ho mai ricevuto scuse e mai le riceverò…
Nov 30, 2012 @ 18:50:17
dimenticavo ora per il movimento ha recuperato il 90% purtroppo non riesce a parlare dice solo qualche parola, e anche qui i tentativi sono tanti ovviamente se voglio risolverli mi tocca andare in privato, prima abbiamo provato con la caa ora con il linguaggio dei segni molo più congeniale a mio figlio.
Nov 30, 2012 @ 19:29:07
Anche la tua storia Laura mi colpisce molto e ti ringrazio per averla voluta un pochino condividere con noi.
Non ci interessa delle scuse, ma nominarle può essere uno spunto per raccontarci e aiutarci sapendo che un certo peso lo abbiamo portato e lo portiamo ancora oggi, un po’ tutte insieme. Pensarci a distanza e far dialogare le nostre parole scritte può essere un modo per “farci compagnia”.
Forse arriveremo, insieme, a scusare noi loro.
Dic 01, 2012 @ 11:27:51
ciao,
io sono trimamma di 2 gemelli di 11 anni e Davide di 9, ancora non ho diagnosi specifica x lui ma indicazioni di malformazione celebrale complessa, microcefalia e microdlezione gnetica nn. E’ dalla nascita che mi documento e formo da sola, che attivo strategie per migliorare … combatto giornalmente per far riconoscere i diritti di mio figlio e di ogni altro bimbo – sopratutto se speciale – (i ns deficit ora riguardano gli apprendimenti e il linguaggio).
Spesso ricevo pacche sulle spalle (camuffate da calci nel sedere) ma chi ci prova … UONPIA, SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE, NPI OTTUAGENARIE E PEDAGOGISTE CARIATIDI sappiano: la mia idea non cambia.
Tutti ci dobbiamo rimboccare le maniche, crederci, trovare modi e strategie per permettere ai ns ragazzi di essere PERSONE con talenti e limiti e TUTTI dobbiamo fare il massimo e crederci!
Una famiglia attenta e presente dietro ogni bambino … dovrebbe essere una risorsa per tutti …. spesso invece ci maltrattano, ci accusano ingiustamente … in molti casi moltiplicando le difficoltà e le ansie che molte mamme hanno. Ascoltate le ns parole per favore.
Dic 01, 2012 @ 11:36:11
Stefania, le tue parole qui si sono prese uno spazio insieme alle altre e questo mi pare una piccola/grande possibilità che ci possiamo concedere. La strada verso l’ascolto di alcuni diritti è lunga ma sapere di non essere soli è una piccola forza da non dimenticare
Dic 30, 2012 @ 22:09:55
Cara Stefania sono molto d’accordo con le tue parole. Qaundo c’è una famiglia attenta ai bisogni del proprio figlio ecollaborativa ti vengono a dire che tuo filgio da fastidio e che dispaioce molto doverti dire che non sta facendo progressi. Questo mi è successo nell’ultima riunione alla scuola elementare dove mio figlio è stato dipinto coem un mostro in classe quando i veri mostri sono altri bambini molto sani e molto più compatiti dei nostri. Fortunatamente ho trovato una logopedista in privato ovviamente che si sta dando da fare per aiutarci nella comunicazione. Abbiamo provato la Comunicazione Aumentativa Aleternativa, un insieme di immagini che alla logopedista è sembrato un pò troppo complicato e stiamo tentando con il linguaggio dei sordomuti. Beh ti devo dire che lavorandoci un pò sto riuscendo ad abbinare le due cose. Ovviamente era un lavoro che andava fatto prima non a otto anni, ma a quanto pare se uno sa lavorarci le risposte le ootiene lo stesso . Augoroni per il tuo Davide.