Piccole ali, grandi libertà

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di Irene Auletta

E sono ventisei! 

Quest’anno, che le nostre età hanno gli stessi numeri, insieme abbiamo affrontato un anno davvero difficile. Sei stata abituata, per molti anni, ad essere tu la malata e la destinataria di tante e tante cure necessarie per la tua stessa vita, ma quest’anno la scena e’ cambiata. Tu, insieme a me, ti sei trasformata in curante e sei riuscita ancora una volta a stupirmi. 

La svolta l’ho sentita forte mesi fa, il giorno in cui siamo partite da sole per la tua settimana estiva TMA (terapia multisistemica in acqua) nelle Marche, con il cuore ferito e il silenzio malinconico che ci ha accompagnate nel viaggio. Ti ho parlato semplicemente, come sto facendo da diversi mesi, con onestà e senso di protezione intrecciati, come le nostre mani che tante volte mi hanno dato coraggio.

Ho quasi smesso di rispondere alle tante domande come state? perché di fronte a tanta complessità ho avuto, e ho tuttora, la necessità di risparmiare energie e di rimanere vicina a te, in quel mondo tutto nostro, dove ho trovato conforto, piccole gioie e consolazione.

Ecco, quest’anno ti ho vista davvero più grande, attenta e capace a modo tuo di essermi vicina. Profondamente e vicina al cuore.

Io spero di essere riuscita a regalarti anche allegria e leggerezza, rinnovando il nostro patto di sempre e penso, in tante occasioni, di esserci riuscita. 

Ci aspetta un anno non facile ma ti vorrei regalare una nuova certezza. Non sei più solo la figlia di cui prendermi cura ma sei diventata anche la figlia che può prendersi cura e insieme abbiamo da aiutare una persona che entrambe amiamo immensamente. La nostra unione madre e figlia e’ sempre più forte ma, proprio per continuare a dare luce alle tue ali, ti aspettano tante sorprese di libertà.

E così, nel tuo pacchetto regalo di compleanno, ci sono gite domenicali, spettacoli e serate da viverti da sola. Non mancheranno anche esperienze da fare insieme ma quest’anno il tuo regalo più grande sarà farne diverse da sola, insieme a nuovi compagni di viaggio.

Io, sarò sempre qui, pronta a lasciarti andare.

Auguri Luna della Terra.

Venticinque

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di Irene Auletta

Quest’anno per il tuo compleanno, pensando alle parole e ai pensieri che mi piace dedicarti da anni, ho scelto di farmi guidare dalle domande che pongo spesso ai genitori che incontro nel mio lavoro e di fartene dono.

Da parecchio tempo infatti, sentendo i ruoli genitoriali sovente schiacciati dalla quotidianità, mi piace chiedere di raccontarmi caratteristiche belle dei loro figli, esperienze divertenti degli ultimi periodi, qualcosa che li ha riempiti di orgoglio, insomma, una raccolta da destinare a quel contenitore virtuale che tante volte nominiamo per non perdere di vista la bellezza.

Direi che l’esercizio può diventare ancora più interessante e arricchente quando, per molti e differenti motivi, si attraversano momenti di fatica o di difficoltà.

Allora inizio!

Tra le tue più belle caratteristiche non posso non citare il tuo sorriso, che appare sempre pieno di quella tenerezza al profumo di stupore che, quando sfocia nella risata canterina, diventa talmente contagioso da regalare felicità.

Mi piace molto anche il tuo sguardo serio e quella forza che non demorde nel tentativo di esprimere sempre e appena possibile la volontà, con tanta pazienza per l’ignoranza del mondo che ti circonda, spesso talmente attaccato ai propri codici comunicativi da apparire totalmente sordo ai tuoi richiami. 

La tua tenacia mi piace, mi affatica, mi diverte, mi addolora, mi dispera e mi riempie di orgoglio. Avete presente quando si parla di concetti polisemici, cioè portatori di diversi significati?

E che dire della tua allegria che mi restituisce ogni volta il mio più grande successo educativo? Forse allegra lo saresti stata comunque di tuo ma mi racconto che c’è tanto di quello che non ho mai smesso di trasmetterti come modalità per stare al mondo e per sostenere i tanti fardelli del tuo zaino di vita. La tua allegria mi arriva spesso come gli zampilli di quelle fontane che, rinfrescandoti, ti strappano un momento di piacere e di respiro ampio.

L’orgoglio di madre mi ricorda una calda mantella che raccoglie tutto come in un abbraccio che assomiglia tanto a quelli che mi insegni ogni giorno e che, nel tempo, sono diventati tra le più intense comunicazioni del nostro amore. Hai avuto pazienza con me, venendomi a prendere in quella zona di gelo dove mi ero rintanata per sopportare il dolore e sei stata grande, anzi grandiosa, nel riportarmi alla luce.

E poi mi divertono tantissimo quei tuoi gesti che amplifichi sapendo che mi fai sorridere. Quando strizzi gli occhi facendo una faccia buffa, quando sembri sfottermi di fronte al mio insistere di farmi capire facendo si o no con la testa, quando tu stessa sembri stupirti di qualcosa che si avvicina tantissimo ad uno scherzo. Il limite è sempre lo scarto che può esserci tra la tua reale intenzione e la mia interpretazione ma gli anni ci hanno insegnato a riderne quando ti dico, sai cosa c’è? ma chissenefrega se non era proprio così, se ci stiamo divertendo!

E così siamo arrivati a venticinque e la figlia che sei si è accomodata in tutta la nostra scena familiare, senza lasciare più alcuna traccia di quello che avrebbe potuto essere. Il mio desiderio sei tu, perchè ora lo so davvero bene, nel cuore e nella mente, che non sei tu, ma sono io, a non essere spesso alla tua altezza.

Auguri figlia meraviglia!

Giorni dei ricordi

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di Irene Auletta

Sistemando alcuni cassetti a casa dei nonni ho trovato questa foto. 

Erano già giorni di sospetto e di paure ma nulla poteva farci presagire quello che sarebbe accaduto e che, negli anni a venire, ci saremmo trovati ad affrontare.  Eri una piccola gnoma già allora, degna del successivo nomignolo e perfetto per te, di signorina Minu

Ci hai regalato una gamma di sentimenti che non hanno lesinato in tutte le possibili sfumature e oggi siamo qui a festeggiare una piccola donnina che ogni giorno ci rende fieri. Sempre tra gioie e dolori, tra luci e ombre, tra paure e speranze. Ma sempre qui, al tuo fianco

Ci sono stati anni in cui il numero ventiquattro pareva un orizzonte irraggiungibile e ora mi sento di festeggiarlo con gratitudine.

Insieme ai regali che pian pian scarteremo, fatti come sempre di esperienze che speriamo possano donarti felicità, come ogni anno mi piace regalarti pensieri che mi auguro, in qualche modo e attraverso incomprensibili energie, arrivino al tuo cuore.

Che dici se ti regalo qualcosa di ciò che ho imparato?

Con te ho imparato che la “lista delle cose fare” rischia di essere infinita se non si ha il coraggio di fermarsi per guardare insieme un film.

Ho imparato che l’assenza delle parole, nella loro continua mancanza, possono farci cercare strade sempre nuove per raccontarci la nostra storia

Ho imparato che i limiti fanno male ma che, aiutando a cambiare prospettiva, possono offrire spettacoli inediti.

E così, ho imparato a dirti buon compleanno, anche in silenzio, ma senza rinunciare all’allegria

Auguri a te, mia preziosa e figlia delle scoperte, che la vita continui a farti brillare gli occhi di meraviglia

Auguri Luna mia 

Per te

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di Igor Salomone

Mi chiedo cosa auguriamo quando facciamo gli auguri, sopratutto quelli di compleanno. Ne sono arrivati a pioggia in questi giorni a me e a Luna, diretti e di rimbalzo grazie al fatto che la sua nascita ha mancato la mia di soli due giorni. A me in particolare tocca di mettere presto da parte i miei per passare ai suoi, a quelli che riceve e, sopratutto, a quelli che io voglio farle. 

Il post di tua madre, carico come sempre d’amore e di un delicato pensiero sul vostro rapporto, mi ha spinto a farmi una domanda che mi accompagna da stamattina: cosa significa farti gli auguri figlia mia, a te che non hai la più pallida idea della metrica del tempo?  Oggi per te è un giorno come gli altri, salvo tutte queste persone sorridenti e allegre attorno a te, le canzoncine e i regali. 

A giudicare dallo stupore di chi chiede quanti anni compi (davvero? già ventidue? non ci posso credere…), i compleanni servono più a tutti gli altri che al festeggiato, servono a rendersi conto del tempo che passa, inesorabile.

Eppure voglio augurarti qualcosa, poco importa se non sei in grado di capirlo, perchè un augurio può essere anche una promessa e quindi è importante che lo capisca io.

Non me la sento di augurarti una vita lunga e felice, le due cose raramente stanno assieme e poi non dipendono da me. Quello che vorrei per te è una vita piena e ricca di esperienze, una vita che sappia suscitare nei tuoi occhi quella meravigliosa meraviglia che ogni volta mi liquefa il cuore, che ti faccia esplorare sempre nuovi orizzonti perchè tu possa accoglierli con quel tuo incredibile applauso di gioia, che ti faccia incontrare molte persone desiderose di stare, anzi no, di condividere con te il desiderio per il mondo, aiutandoti ad affrontarlo, sostenendoti nelle fatiche che la curiosità di vedere, ascoltare, toccare, e la rabbia di non poter fare di più, comportano.

E che facciano anche a gara per avere il privilegio di starti a fianco perchè, per Dio, averti vicino è un enorme privilegio.

Quello che voglio augurarti, insomma, è l’augurio più duro e tragico che un padre possa fare ai propri figli: che tu, tu che hai bisogno di tutto, abbia sempre meno bisogno di me per averlo. E che la tua vita, assieme a coloro che vorranno condividerne un pezzo con te, sia sempre nuova, sorprendente, magica.

Lo vorremmo tutti per i nostri figli, indipendentemente dalle loro condizioni, no? e allora perchè non dovrei volerlo anche per te? Buon compleanno figlia, lotterò al tuo fianco perchè tutto questo sia possibile. Fino a quando avrò respiro.

Crescendo insieme

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E’ proprio il sapore di Ottobre che mi ricorda il momento della tua nascita. Quasi profetica quella luce dalle tinte sempre un po’ malinconiche insieme al calore di un sole capace di sorprendere per il gradito tepore. 

Faccia pure sedere la bambina … Papà, ho conosciuto una bambina di nome Luna … Che bella bambina!

Mi sono abituata a non replicare che sei una ragazza che sta per diventare una giovane donna e, nel tempo, ho imparato anche a soffrirci un po’ meno. Solo un pochino.

Tuttavia, le esperienze legate al mondo dell’infanzia, sono per noi sempre più lontane e oggi, remando contro tutte le onde che portano a banalizzarti proprio per le tue competenze, di certo originali, ma assolutamente fuori dai canoni comuni, ti guardo ricordando la tua storia e la nostra con te.

In questi ultimi tempi stanno accadendo passaggi importanti e ti scopro ragazza, capace di stare nei cambiamenti e di affrontarli con lo stupore e la curiosità che, ogni giorno, per me sono lezioni preziose. Per la prima volta, di recente, hai accettato di essere accolta al pulmino da una persona nuova, che stai imparando a conoscere, e con lei, sei salita serenamente a casa. Gentile, ma ancora in uno spazio di relazione che parla di bisogno di conoscenza. Insomma, da adulta. 

Meno capace io che, nei paraggi per qualsiasi emergenza, mentre ricevevo il positivo messaggio dell’incontro, mi sono ritrovata con gli occhi pieni di lacrime per l’emozione. A volte mi riscopro ancora una madre piccola.

Me lo devo ripetere soprattutto in alcuni momenti che non sei più una bambina, che hai le tue risorse e il tuo bagaglio di capacità e di storia, che puoi anche fare a meno di me. Quando però ti vedo fragile, o così ti percepisco, perdo l’orientamento e anche il mio sfocato sguardo materno ci mette un po’ a riprendersi.

Colpa dei temporali improvvisi, di quelli che ricordano la fine dell’estate e che vedono affacciarsi momenti di difficoltà, di tensione, di protesta. In quei momenti non ti capiamo e non ci capiamo. Tu urli e ti butti a terra sfidandomi e io, affannosamente in cerca di nuove strategie, soffro recitando uno dei miei mantra preferiti. Passerà. Passerà. Passerà.

I pizzichi al cuore possono essere di gioia o di dolore, ma a volte, il loro bello sta proprio nel risultare variegati e intrecciati, come solo le emozioni  forti e importanti della vita sanno essere. Noi proviamo a farne ogni giorno tesoro.

Buon compleanno figlia, colore e buio, meraviglia da scoprire e da gustare, incontro rivoluzione della mia vita.

Buon compleanno tesoro tra i tesori, fiore delicato al profumo di Te.

Anche per quest’anno ti prometto che ti lascerò andare. 

Anche per quest’anno ti prometto che continuerò a rompermi la testa per provare a capirti.

Ancora un po’.

Candeline e prospettive

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di Irene Auletta

Ha solo lei? Che peccato!

Quante volte ho incontrato questa frase e quante, in questi ventun’anni di vita insieme, la stessa si è arricchita di significati e sentimenti molto differenti. 

In realtà, ripensandoci oggi, non ho alcun dubbio nell’affermare che dopo di te, non ho mai desiderato avere altri figli. Sarà perchè l’impatto è stato molto forte o perchè il tempo del nostro incontro per un po’ ha congelato tutto ma, di fatto, non ho mai pensato che avere solo te andasse a braccetto con una qualche mancanza.

Certo, all’inizio in questo interrogativo avvertivo come la dichiarazione di un senso di imperfezione o di un progetto realizzato a metà che faceva risuonare la musica graffiante e stonata del mio dolore. Ma, con il tempo, la melodia è diventata sempre più dolce e soave fino a strapparmi un sorriso e una domanda di risposta.

Perchè “che peccato” ho chiesto di recente mentre l’ultima impacciata protagonista della domanda faceva riferimento a sé e al suo essere già nonna, quasi a nominare un dispiacere per un ulteriore mancanza a “mio favore”.

Difficile dire se quello che provo e sento è verità vera oppure un riflesso dorato della storiella La Volpe e l’uva. Forse non mi importa neppure dirmelo perchè oggi penso solo a te.

Penso forte al tuo compleanno sperando che scrivendolo ti arrivi tutto il mio amore e voglio pensare solo alla bellezza che hai portato con il tuo arrivo in ogni sorriso, in ogni abbraccio e in ogni sguardo carico di curiosità.

Penso ai regali che con tuo padre abbiamo perfezionato per te negli anni facendo scomparire le cose per impacchettarti esperienze.

Penso al gusto che ogni volta mi danno la tua espressione stupita di fronte alla nostra stonata Tanti Auguri e la meraviglia con cui accogli le nostre sorprese.

Buon compleanno figlia del mio cuore. Il regalo anche quest’anno me lo fai tu, perchè da ventun’anni ho tantissimo te.

Auguri sognati

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di Irene Auletta

Anche quest’anno nel giorno del tuo compleanno sono lontana.

Ti ho salutato prima di partire e ti ho sussurrato all’orecchio i miei auguri mentre tu, distratta da altri interessi, mi hai lasciata come sempre nel dubbio. Mi hai ascoltata, sentita, capita?

Ogni compleanno un giro di vita importante e questo dei tuoi vent’anni mi raggiunge forte a sancire un altro significativo  passaggio. Guardo le nostre foto più recenti e ti ritrovo ancora , seduta sulle mie ginocchia mentre mi regali quei tuoi  abbracci speciali.

Ogni volta che ti osservo trovo nuove sfumature. Quelle che parlano ancora di una bambina si alternano ad altre che mi trasmettono un’intensità da adulta insieme ad una maturità che, se possibile, mi commuove ancora di più dei tuoi gesti teneramente infantili.

La notte prima della mia partenza hai dormito pochissimo e mi è parso quasi un nostro regalo ritrovarci lì, distese a terra, in quel nostro letto “di fortuna” che ormai ci è diventato familiare e quasi accogliente. Proprio mentre, dopo diverse ore, stai scivolando in un sonno al colore dell’imminente albeggiare, scoppi in una risata cristallina.

Sei ancora qui figlia oppure sei già nel mondo dei sogni? Rispondo ridendo alla tua risata mentre ti dico quanto mi mancherai e quanto mi dispiacerà non esserci proprio il giorno del tuo compleanno. I miei sogni, nella forma dei desideri, ci scaldano in questo nostro abbraccio onirico.

Allora, te li canto sottovoce i miei auguri di tanta salute, di belle esperienze, di tante nuove scoperte, di amore sconfinato, di bellezza sempre, quasi a bilanciare tutte quelle fatiche indissolubili che fanno parte del tuo zaino di vita e che posso solo aiutarti a sostenere.

Ti penso ormai addormentata e a quel punto, proprio mentre anch’io provo ad appisolarmi poco prima che la sveglia ci getti nel nuovo giorno, mi raggiunge un tuo abbraccio leggero a scaldarmi il cuore e a dissipare ogni dubbio.

Buon compleanno amore, cerchiamoci nei sogni.

Mentre ti guardo

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di  Irene Auletta

Ed eccoci qui, al nostro appuntamento abituale, nel giorno del tuo compleanno. Io, ancora a scrivere qualcosa che non leggerai mai rispondendo a quello strano bisogno di lasciare tracce che spero ti arrivino in forma di emozioni collettive e tu, ad incontrare l’esperienza di questo giorno.

Quest’anno, per la prima volta nella nostra storia, sono lontana per lavoro e solo a scriverlo già mi pizzica il cuore. So che festeggerai nel tuo nuovo centro, con educatori e compagni di viaggio, ma non poterti abbracciare e farti gli auguri appena sveglia, insieme a tuo padre, mi dispiace tantissimo. Come verrai festeggiata? Ti mancherò oppure il problema è solo mio? E poi, cavolo, ormai sei una ragazza e io sono ancora qui a trattarti da piccola. Accidenti a me!

Prima di partire te l’ho detto sottovoce nel nostro rituale di saluto ma, come accade sovente, mi è difficile comprendere cosa ti ha raggiunto. E allora parto così, con un trolley appesantito da un po’ di malinconia.

Il nostro modo di farti gli auguri sarà anche per quest’anno regalarti un’esperienza. Già immagino la tua faccia di fronte allo spettacolo sorpresa e vorrei che fosse già domenica. Ma poi, proprio mentre scrivo, mi torna alla memoria una bella foto di quest’estate che trattiene tanto del nostro modo di essere madre e figlia. La recupero e te la regalo in questo post così di sicuro babbo te la farà vedere e ti racconterà che ho scritto di te, nel giorno del tuo compleanno.

Mi piace perché ti guardo mentre pensosa sei assorta in chissà cosa e perché tante volte mi ritrovo proprio così, a osservarti nel tentativo di portare luci colorate in quei nostri fili silenziosi in cui ti cerco e ti trovo. Ogni volta.

Ed ecco cosa vorrei regalarti e augurarci.

Vorrei non smettere mai di trovarti fantastica, con il cuore che mi batte forte e l’emozione che fa capolino nel mio sguardo che ti abbraccia.

Ti auguro di rimanere così, attenta, curiosa, ribelle, capace ascoltatrice di tutto ciò che profuma di bellezza e con quella risata che è essa stessa meraviglia.

Prometto di non arrendermi per continuare a insegnarti che la vita, anche se difficile, è tutta da vivere.

Infine, immancabile, una borsa enorme piena di allegria e del mio canto stonato di tanti auguri che ti porti, in segreto, quello che conosci assai bene del mio cuore.

Mandaluna

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di Irene Auletta

Anche stavolta dobbiamo ringraziare tuo padre.

Cosa ne dici se per festeggiare il diciottesimo compleanno di Luna pensassimo ad una festa? In realtà in tutti questi anni abbiamo attraversato esperienze tanto differenti. Feste in famiglia, solo noi tre, con i tuoi amici e le insegnanti di quella scuola che hai frequentato per parecchi anni e, purtroppo, tante volte a curarti da quelle fasi acute di malattia che rendevano impossibile qualsiasi proposta.

Quest’anno è un anno importante, tu stai bene e abbiamo imparato a non posticipare nulla perché domani, chissà. Ma io vengo presa subito da mille preoccupazioni e d’altronde, come spesso mi rimprovera tuo padre, sono una grande esperta nel cercare sempre e trovare, qualcosa di cui preoccuparmi. Sarà un problema per te incontrare tante persone? Le emozioni rischieranno di farti stare male? E se poi fosse una giornata storta di quelle che passi il tempo a protestare, urlare e a buttarti per terra?

Aiuto, così non va bene. Torno a fidarmi della persona che tante volte mi ha preso per mano aiutandomi a districarmi dal garbuglio di interrogativi che sovente rischiava di intrappolarmi. D’accordo proviamoci.

Giornata bellissima, tempo perfetto, location accogliente nonostante cimici e vespe un po’ impertinenti, invitati speciali tutti, ognuno a suo modo per una parte peculiare di storia vissuta insieme a te e a noi. Tu da subito comprendi che sta per accadere qualcosa di importante. Te lo abbiamo detto solo poche ore prima per non caricare troppo un’attesa che rischiava di essere difficile da sostenere.

All’inizio accogli felice le prime persone che incontri e pian piano i saluti diventano sempre più calorosi e ogni incontro ti illumina di quella gioia che esce da ogni poro della tua pelle, dalle tue risate, dal tuo continuo movimento. Sei molto emozionata ma resisti fino alla fine, respirandoti quella gioia pura che mi riempie il cuore e che in diverse occasioni non riesce a farmi trattenere le lacrime.

Oggi non c’è spazio per i pensieri tristi, per le preoccupazioni, per quei tremori che hanno rischiato di rovinare la tua festa ma che, per fortuna, hai saputo gestire bene proprio come una ragazza grande. Oggi c’è spazio solo per i sorrisi, per gli abbracci, per quegli occhi lucidi che ogni tanto si incontrano, per il mandala nel bosco, per le parole sussurrate o innalzate come canto di auguri.

Oggi c’è spazio solo per il tuo cuore che batte forte, all’unisono con il nostro e con quello dei nostri amici, in una straordinaria danza d’amore.

Cielo per te

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di Irene Auletta

Alla tua età ho preso la patente, facevo progetti per il futuro e mi sono cimentata con il primo impiego per contribuire ai miei studi e concedermi qualche extra. Tu impegnati a studiare che al resto ci penso io! Il nonno era stato chiaro ma già da allora ero molto orgogliosa e l’idea di essere autonoma mi è piaciuta sempre. Con le mie compagne di classe abbiamo festeggiato quella maggiore età che pareva aprirci strade inattese e mondi solo per noi.

L’idea di una figlia diciottenne era lontana e tu eri ancora là a vagare in universi paralleli. Mi hai aspettata? Mi hai scelto? Il nostro incontro è stato un puro caso? Le teorie si affastellano e oggi non mi interessano più perché Tu sei mia figlia e nessun’altra potrebbe prendere il tuo posto.

Sei una ragazza di diciotto anni e il tuo compleanno speciale mi trova ancora una volta emozionata a riconoscerti universo tra universi.

Per dono nessuna patente di guida, viaggi o similari tanto desiderati dai tuoi coetanei. Per te esperienze, incontri, luci, colori, musica ed emozioni. Il resto non ti riguarda e trattengo negli occhi e nel cuore la tua espressione di meraviglia quando incontri quel mondo per te possibile, unico e importante.

Buon compleanno figlia, con tutto il mio orgoglio di madre.

Buon compleanno a te che ogni giorno mi insegni a misurarmi con limiti impossibili e con un amore immenso.

A te che sei luce brillante ed eclissi oscura. Auguri a te, mio incanto, che mi riporti sempre con i piedi per terra costringendomi a mantenere lo sguardo rivolto al cielo.

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