di Irene Auletta

Quando racconto a qualcuno di come a mia figlia piace correre faccio sempre un po’ fatica a conciliare, soprattutto per chi la conosce, la sua andatura goffa fortemente impedita dalle difficoltà motorie, con quello che sto cercando di condividere con la mia affermazione.

In realtà proprio ultimamente ho capito perchè.

Pensando alla corsa, a tutti noi sfilano nella mente una serie di immagini che coinvolgono tutto il corpo in un movimento spesso molto atletico.

Per vedere correre mia figlia invece bisogna guardarla, perchè lei corre negli occhi.

Così, come accade sovente la mattina mentre ci prepariamo per affrontare la nostra giornata. Lei balla. Di un ballo tutto suo e io le dico che lei è una ballerina nel cuore e solo chi la guarda e l’ascolta davvero lo può capire.

Sono doni molto preziosi e come tutti quelli davvero importanti, non si possono offrire a tutti.