Come definiresti chi si nasconde, dopo aver tagliato tutte e quattro le ruote di un’auto, la nostra, per ben due volte nell’arco di un mese? Volevi dirci qualche cosa? Ho capito solo che sei incazzato con noi, ma perché? Manifestati dannazione, mandaci un maledetto messaggio, anche obliquo, anche in codice, anche per mano di terze persone, lascia un biglietto sotto il tergicristallo, volantina sulla piazza, fa come vuoi, ma non ti sembra dovremmo sapere cosa vorresti espiassimo a suon di centinaia di euro, tempo perduto, rospi ingoiati e preoccupazione crescente? Sarebbe bello anche sapere chi sei, giusto per poter fare ammenda di qualche eventuale colpa commessa ai tuoi danni. Ma sei un vigliacco, e lo sei al punto da nascondere te stesso e perfino le tue motivazioni.
Ti sarai reso conto vero che le gomme contro le quali ti sei accanito a più riprese, appartengono a un’auto parcheggiata in un’area disabili riservata? E che, in entrambi i casi, aveva esposto il pass in bella evidenza sul cruscotto, come da normativa? La prima volta potevamo pensare di no, che fossi uno sconsiderato in giro con gli amici la domenica notte, tutti ubriachi e in cerca di bravate, e che avessi trovato per caso la nostra auto comoda e disponibile, quasi messa a bella posta per provare la lama del tuo coltello. Ma la seconda volta…stesso modus operandi direbbero nei crime televisivi, non è più un caso, significa che ce l’hai proprio con noi e che la tua rabbia vile si è sfogata fregandosene dei segni che ti dicevano attenzione! qui c’è un mezzo che serve a una persona disabile!
O forse, la tua rabbia nasceva proprio da quello. Avrai pensato: ecco il solito privilegiato che parcheggia dove cazzo vuole con la scusa della disabilità, adesso gliene faccio passare la voglia. Poi sei tornato dopo un mese, il privilegiato era ancora lì con quattro pneumatici nuovi fiammanti, praticamente una provocazione, e hai deciso di dargli un’altra lezione, magari mettendo già in agenda la terza. Ti sei vantato di questo tuo gesto? mi auguro di no, perché la mancanza di dignità è contagiosa e se l’hai raccontato in giro hai costretto altri alla complicità con un gesto ignobile. Sono incazzato, lo ammetto, ma col passare delle ore cresce in me un sentimento di pena nei tuoi confronti. Deve essere veramente brutta una vita dominata dal rancore. Noi abbiamo otto ruote tagliate, tu hai il senso della vita in frantumi.
Sai cosa c’è che alla fine mi rattrista di più? La totale inutilità del tuo gesto. Cosa volevi ottenere? di spaventarci? di renderci la vita difficile? Il problema è che non hai la più pallida idea di quanto la nostra vita sia già difficile e segnata dalla paura. Conviviamo con l’ansia quotidiana per la salute di nostra figlia, sì, quella cui è intestato il pass, la disabile, la fortunata avente diritto a un parcheggio davanti a casa. Le nostre giornate sono scandite dalle fatiche, dai disagi, dalle difficoltà. Trovarsi appiedati un lunedì mattina perché qualche buontempone ha tagliato tutte e quattro le gomme dell’auto impedendoci di accompagnare nostra figlia al centro dove trascorre le sue giornate, è solo una delle mille e mille difficoltà del nostro videogame esistenziale. Non è piacevole, ma siamo sopravvissuti a prove di gran lunga peggiori. Quindi il tuo gesto è inutile. Non ci spieghi il perché, non ci dici chi sei, non sappiamo quello che vuoi e dunque non possiamo neppure provare a dartelo. Aggiungi solo una fatica a un elenco lunghissimo e niente più. Oltre alla vigliaccheria e alla mancanza di dignità, dunque, nel tuo gesto non c’è neppure un po’ di intelligenza. Pura violenza senza una briciola di pensiero. E la debolezza del pensiero è ciò che il dizionario della lingua italiana dà come definizione di imbecillità.
Mi dispiace per te, quindi, nostro sconosciuto persecutore. E già che ci sono, mi dispiace anche per questo nostro mondo. Viltà, perdita di dignità e intelligenza debole, sono mali piuttosto diffusi. Pensavi di essere originale? Ti sbagli, la banalità della tua violenza è addirittura sconcertante. Guardati in giro, troverai mille come te e il motivo è semplice: la via del coraggio, del rispetto, del pensiero, è molto più faticosa. A tagliar gomme nascondendo la mano ci vuol niente. A guardarmi negli occhi per dirmi cosa ti ho fatto e, semmai, perdonarmi, ci vogliono impegno, disciplina, fatica, orgoglio, forza, volontà. Virtù che temo tu abbia smarrito. Usa il coltello per tagliar via questa tua vita grama e piccolina. Virtute e conoscenza sono sempre a portata di mano, se usi la mano per imparare, invece che per colpire.
Intelligenza al tappeto | Cronachepedagogiche
Apr 09, 2015 @ 00:11:46