le stagioni dello sguardodi Irene Auletta

Ci si incontra attraverso il passare degli anni, solite battute e frasi di circostanza. Sei sempre uguale, non sei cambiata per nulla! Quando posso, e se riesco, evito di impantanarmi in questi scambi comunicativi che rischiano di trovarmi incapace di mentire e con quell’espressione un po’ ebete che finisco con l’assumere quando non so cosa rispondere.

Ma oggi il dialogo continua mio malgrado e il mio interlocutore sottolinea aspetti della mia forma fisica, peraltro per nulla secca,  quasi a dire che oltre i cinquant’anni ciò che non ti fa invecchiare è la carenza di ciccia. Pensare che ho sempre creduto il contrario e personalmente ho più volte constatato, anche grazie a persone a me molto vicine, che un po’ di rotondità addolcisce quegli inevitabili segni che accompagnano il passare del tempo.

Che poi, a dirla tutta, quel dire non sei cambiata per niente mi raggiunge anche in modo un po’ stonato pensando a ciò che ho attraversato e attraverso nella vita. Ma è evidente che questo scambio rientra nella gamma di quel dirsi superficiale che accompagna gli incontri e che negli anni mi trova sempre più impaziente di andare oltre o anche, altrove.

E’ come se l’estate e con essa i corpi scoperti ed esposti, portassero con sè momenti di confronti e di valutazione che sovente si fermano solo a certe parti del corpo. E così, anch’io mi guardo, mi scruto e provo a dirmi delle differenze. Tra tutti i cambiamenti del mio corpo, che mi pare di accogliere ogni anno con sufficiente serenità, c’è n’è uno che mi coglie spesso impreparata e che sovente rintraccio in uno sguardo sfuggente colto in uno specchio oppure in qualche foto rivelatrice. E’ quello che restituiscono i miei occhi, con o senza trucco, nelle loro profondità.

Gli occhi dei bambini sono inconfondibili, come quelli dei ragazzi, pieni di quella luce che brilla anche attraverso le ombre. E’ la luce della primavera che getta nuove possibilità sui colori che incontra.

Forse gli anni che passano trattengono proprio negli occhi le stagioni della vita e per una come me che adora la primavera e l’estate, lo scarto più grande è proprio ritrovare nei miei, sempre più spesso, i toni e l’atmosfera dell’autunno.