Due notizie del giorno: il tipo a New York che spara e uccide il capo che l’ha licenziato, ai piedi dell’Empire State Building e l’ennesimo campione dopato. Che c’entrano? Cosa avranno mai in comune un gesto omicida folle e una pratica consapevole e diffusa che trucca i risultati sportivi? L’opinione pubblica direi.

Strano animale l’opinione pubblica. Appare sempre qualcosa al di fuori di se stessi: io la penso in un certo modo, poi c’è quello che pensano gli altri. E, in ogni caso, tra ció che io penso e quello che accade, anche di brutto, molto brutto, non è dato scorgere alcun rapporto.

Credo fermamente, in quanto cittadino americano, che ogni individuo adulto abbia il diritto di girare armato? Certo, è un mio diritto! Se poi nel breve volgere di qualche settimana in giro per gli Usa si susseguono stragi perpetrate da “cittadini americani” armati sino ai denti, io che c’entro? Nulla ovviamente. Quelle sono eccezioni, casi fuori dalla norma e io continuo a sostenere il mio diritto a girare armato.

Me ne sto incollato allo schermo televisivo ogni volta che mezzi superuomini compiono imprese sportive inimmaginabili, tifo sfegatatatemente per loro,mi aspetto che facciano sempre di piú che polverizzino ogni record, che si dimostrino sovrumani compiendo ció che nessun essere umano ragionevolmente dovrebbe essere in grado di compiere? Certo, perchê no!? Sono uno “sportivo” dopotutto! Che poi è come se un voyeur si considerasse un campione di prestazioni sessuali. Se poi nel breve volgere di qualche settimana i campioni di ogni disciplina saltano come birilli ai controlli antidoping, io che c’entro? Nulla ovviamente. Quelle sono eccezioni, casi fuori dalla norma e io continuo a restare incollato alla tv ad attendere il nuovo record.

Ipocrisia. Ecco cos’hanno in comune queste due notizie del giorno. Ch poi è la sorella gemella dell’irresponsabilità che ci si attribuisce sempre, d’ufficio. Un saluto, corro a comprarmi colt e fondina, in attesa della prossima impresa sportiva disumana…