di Igor Salomone

Non so, sono giorni strani, l’ho già detto? mi sa di sì e probabilmente lo stiamo dicendo tutti. Ognuno cerca di arrabattarsi dentro queste condizioni inedite e difficili. Fuori di qui c’è un bellissimo sabato marzolino, soleggiato e tiepido. Posso accedervi soltanto dal balcone. Meglio che niente, ci sarà pur gente che non ha nemmeno quello. Anche oggi nei palazzi intorno a me vedo un sacco di persone, quasi tutti giovani, che cercano di afferrare uno spicchio di sole come possono. Davanti casa c’è una terrazza grandissima quasi sempre vuota, ci voleva il Coronavirus per riempirla.

Tante esistenze compresse in un po’ di metri quadri casalinghi. Un anno fa avremmo fatto uno dei soliti nostri picnic. Oggi invece, così tanto per farci del male, un bel giorno di digiuno. Quello si può fare anche se si è prigionieri.

Ovviamente passo, come quati tutti, un sacco di tempo al computer o sui vari aggeggi elettronici. Guardo un video su Youtube e sulla destra scorre random la solita lista di video che la piattaforma mi propone con una logica spesso oscura. Oggi la logica è chiarissima: tutti video di qualcuno che ha da dire la sua sulla faccenda. 

Mi stupisce sempre quanta gente ci sia in giro così sicura di sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato. Sopratutto, a onor del vero, cosa è sbagliato. Succede sempre, per la verità, ma in questo momento mi sembra così strano. 

Confesso di non sapere proprio cosa pensare. Siamo confinati in casa perchè era l’unica cosa da fare? Siamo confinati in casa perchè non è stato fatto quello che si doveva fare? Siamo confinati in casa perchè qualcuno vuole provare che effetto fa confinare le persone in casa per giunta con il loro consenso? Siamo confinati in casa perchè così scoppierà una grande crisi economica che permetterà allo Stato di tornare a spendere allegramente i nostri soldi (ho sentito anche questa)? Ammetto la mia incapacità. Non riesco a orientarmi all’interno di tutte queste ipotesi. Forse per questo motivo preferisco semplicemente non occuparmene.

Siamo confinati in casa. Questo è un fatto e lo prendo così com’è, esattamente come prenderei così com’è un terremoto, un’inondazione, una guerra, un’invasione di cavallette (a proposito, che fine ha fatto l’invasione di cavallette che stava devastando il Corno d’Africa e mezza India qualche settimana fa?).

Siamo confinati in casa e le mie energie sono tutte rivolte a farmene qualcosa di questo stato di fatto. Cerco di capire cosa mi sta offrendo questa condizione, non solo quello che mi sta togliendo. E cerco anche di capire il vantaggio eventuale che deriva da ciò che mi sta togliendo. 

Francamente non riesco a provare interesse per le mille discussioni attorno a quello che sta accadendo al mondo, mi interessa molto di più discutere di quello che sta accadendo a me e a ognuno di noi. Perchè da questa situazione, qualsiasi cosa l’abbia provocata, o ne usciremo imparati, o ne usciremo soltanto devastati. 

Crescere è il nome del mazzo di chiavi che stiamo cercando.