DA, pronunciato di-a. Ero al primo incontro di formazione in una scuola materna e le insegnanti parlavano dei “di-a” inseriti nel progetto che stavamo analizzando. Mi ci è voluto un po’ a capire l’acronimo, una volta escluso si potesse trattare dell’antimafia.
Mi chiedo se si tratti più di un’influsso burocratico sulla genesi del gergo locale, oppure di pigrizia. In effetti, occorre ammettere che l’espressione “diversamente abili”, oltre a essere ipocrita è anche piuttosto disagevole con quell’avverbio di modo che regge un attributo improbabile.
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