Amori orgogliosi

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di Irene Auletta

Qualche giorno fa tuo padre mi ha raccontato di un vostro recente scambio in cui ti ha parlato del suo orgoglio per te. Vi immagino vicini, intimi, profili uguali nelle vostre differenze abissali e mi arriva un’ondata di emozioni. Saremmo stati capaci di provare tanto orgoglio e di esprimertelo se tu non fossi stata tu? Domande mute con risposte impossibili.

Il racconto mi torna in mente oggi mentre io e tuo padre ti osserviamo in acqua, in un momento di valutazione del tuo percorso TMA (terapia multisistemica in acqua). Nonostante questo sia un nostro appuntamento settimanale, durante gli incontri riesco a vederti poco, sia perché spesso la mia presenza ti distrae, sia perché farti vivere momenti in assenza del mio sguardo mi sembra una gran bella libertà. 

Ma oggi è un giorno speciale e anche le tue reazioni in nostra presenza sono un oggetto di valutazione. Come sempre in acqua ti muovi con estrema disinvoltura, diventi leggera e le tue rigidità di movimento sembrano scomparire. Ridi, ti concentri, ti impegni e mostri una fiducia totale nell’istruttrice che da quasi tre anni ti sta accompagnando in questa avventura. Appena puoi ci cerchi con lo sguardo e io mi accorgo di trattenere il respiro mentre ti osservo in alcuni passaggi in cui ti ritrovo la mia figlia coraggiosa. 

Durante la restituzione la supervisora sottolinea, con positiva delicatezza, lo scarto tra le tue possibilità, gli innegabili limiti e la tua tenacia, unita alla voglia di provare e sperimentare. Ogni volta che penso a quanto la vita e’ stata con te avara e a come tu riesci a trasformare ogni occasione in possibilità, sento un pizzico forte al cuore unito a quel moto di orgoglio che non smettiamo mai di dirti e farti sentire. 

Le fatiche immense di tutti i passaggi, compresi quelle che precedono esperienze in cui poi ti butti a capofitto e che ti piacciono molto, in quell’attimo sembrano svanire e io mi riempio gli occhi di tutta la bellezza che fra poco ti sussurrerò nel nostro abbraccio d’amore orgoglioso.

Emozioni azzurre

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di Irene Auletta

Ha ragione la mia amica Anna Maria. In alcune esperienze, ritrovandosi in gruppo con altre famiglie, la commozione sale proprio osservandosi. Forse perché ci facciamo reciprocamente da specchio o forse, più semplicemente, perché dietro a ogni silenzio, sorriso, sguardo serio, ci pare di cogliere un’eco assai familiare.

Anche quest’anno e’ successo in questa straordinaria esperienza che è stata la settimana di vacanza TMA (terapia multisistemica in acqua).

Anche quest’anno tu torni un po’provata nel fisico, per le prove non semplici che ti hanno vista protagonista, ma felice, felice, felice. La tua istruttrice e’ stata fantastica e non c’è ringraziamento che trasformi in parole quella gratificazione che ben conoscono i genitori con figli fragili.

Le parole fanno sempre la differenza e qui la sottolineatura e lo scarto con altri contesti e’ stato abissale.

Sentir parlare di tua figlia come tenace, sempre pronta a sperimentare, disponibile a farsi guidare, allegra e sorridente, con grande forza di volontà e “da ammirare”, segna un confine marcato con chi parla (quasi) solo di opposizione, chiusure, stereotipie, testardaggine, limiti.

Il tutto senza condire di alcun buonismo o banalità una condizione di disabilità complessa ma volgendo, in modo forte e deciso, lo sguardo alla persona.

Per me questa e’ la cura che porterò nella mente e nel cuore a ricordo di questi giorni.

Tu, figlia mia, certamente porterai con te, tante risate, divertimento, fatica, avventure, vita in gruppo, affetto, allegria e nuovi incontri.

Guardando i tanti operatori al lavoro mi hanno colpito sempre i gesti gentili, l’accoglienza, la competenza, la disponibilità, la ricerca e la curiosità. Sono merce rara e anche se può sembrare poco, rivolgo a tutti loro un GRAZIE anche muto, da parte tua.

Forse questo, più delle parole, lascia un’eco profonda nel cuore.

Emozioni tra cielo e terra

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di Anna Maria Manzo

Pensavo di essere essere preparata, me lo ero ripetuto come un mantra. Quest’anno ti devi contenere, le emozioni non devono avere la meglio e non  ti devi far travolgere da loro fino a farti mancare il respiro. E invece no, chiaramente non è andata così questa nostra seconda esperienza estiva al Campus Tma (terapia multisistemica in acqua).  

Una settimana in un posto bellissimo: mare, distese di prati verdi, fiori, profumi e tanta allegria. E poi un miscuglio dì genitori, di figli, di educatori, di supervisori e di storie. Una forza incredibile capace veramente di spostare montagne e cambiare questo strano mondo se gliene fosse data anche solo per un giorno la possibilità. Perché quello che contano veramente sono le emozioni e l’empatia, quella vera, e quello strano miscuglio ne ha talmente tanta , ne è talmente pieno da donarlo e offrirlo senza rimanerne mai senza. 

Quello che mi porto dietro? Quello che mi accompagnerà nei prossimi mesi? Tanta roba,  ma le lacrime e la commozione della educatrice che ti ha accompagnato in questa settimana non le dimenticherò mai. 

Se Caterina si è affezionata a te, se ha imparato a volerti bene in così pochi giorni, a capirti al volo e a gestire senza paura e ansia i tuoi momenti problema, non siamo così sole e il domani non ci deve far così paura…

Se Caterina ci scrive queste parole noi ce la faremo. Ne sono sicura! 

“Grazie amica mia per le risate che mi hai fatto fare, per la tua determinazione e la tua infinita dolcezza. Grazie mamma per la fiducia e l’accoglienza! Vi voglio bene. ❤❤” 😘

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