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di  Irene Auletta

Ed eccoci qui, al nostro appuntamento abituale, nel giorno del tuo compleanno. Io, ancora a scrivere qualcosa che non leggerai mai rispondendo a quello strano bisogno di lasciare tracce che spero ti arrivino in forma di emozioni collettive e tu, ad incontrare l’esperienza di questo giorno.

Quest’anno, per la prima volta nella nostra storia, sono lontana per lavoro e solo a scriverlo già mi pizzica il cuore. So che festeggerai nel tuo nuovo centro, con educatori e compagni di viaggio, ma non poterti abbracciare e farti gli auguri appena sveglia, insieme a tuo padre, mi dispiace tantissimo. Come verrai festeggiata? Ti mancherò oppure il problema è solo mio? E poi, cavolo, ormai sei una ragazza e io sono ancora qui a trattarti da piccola. Accidenti a me!

Prima di partire te l’ho detto sottovoce nel nostro rituale di saluto ma, come accade sovente, mi è difficile comprendere cosa ti ha raggiunto. E allora parto così, con un trolley appesantito da un po’ di malinconia.

Il nostro modo di farti gli auguri sarà anche per quest’anno regalarti un’esperienza. Già immagino la tua faccia di fronte allo spettacolo sorpresa e vorrei che fosse già domenica. Ma poi, proprio mentre scrivo, mi torna alla memoria una bella foto di quest’estate che trattiene tanto del nostro modo di essere madre e figlia. La recupero e te la regalo in questo post così di sicuro babbo te la farà vedere e ti racconterà che ho scritto di te, nel giorno del tuo compleanno.

Mi piace perché ti guardo mentre pensosa sei assorta in chissà cosa e perché tante volte mi ritrovo proprio così, a osservarti nel tentativo di portare luci colorate in quei nostri fili silenziosi in cui ti cerco e ti trovo. Ogni volta.

Ed ecco cosa vorrei regalarti e augurarci.

Vorrei non smettere mai di trovarti fantastica, con il cuore che mi batte forte e l’emozione che fa capolino nel mio sguardo che ti abbraccia.

Ti auguro di rimanere così, attenta, curiosa, ribelle, capace ascoltatrice di tutto ciò che profuma di bellezza e con quella risata che è essa stessa meraviglia.

Prometto di non arrendermi per continuare a insegnarti che la vita, anche se difficile, è tutta da vivere.

Infine, immancabile, una borsa enorme piena di allegria e del mio canto stonato di tanti auguri che ti porti, in segreto, quello che conosci assai bene del mio cuore.