…pranzare sulla terrazza sopra mare in attesa del corso pomeridiano. La terrazza e sui Bastioni di Cagliari. Il consulente pedagogico di Milano…
Vantaggi del consulente pedagogico
4 Maggio 2012
Taccuino consulente pedagogico, consulenza pedagogica Lascia un commento
Commiato
10 febbraio 2012
Chiavi consegnate. Lavoro finito. Non so se mi fa più effetto essermi chiuso per l’ultima volta la porta alle spalle, quella stessa porta che varco da tredici anni, o salutare un posto ormai vuoto che non è già più il tuo posto. Anzi, si sta già mettendo in mostra per cadere tra le braccia del prossimo che se lo filerà. Il tempo di andartene e quello sta già gridando ai quattro venti che è libero e immediatamente disponibile, qualcuno si faccia avanti prego. A volte occorre separarsene per capire quanto un amore potesse essere mercenario…
A ogni modo, lasciarsi alle spalle qualcosa, mi era già accaduto e conosco la sensazione, significa accorgersi d’improvviso che non ce l’hai più sulle spalle. Dunque, è inevitabile sentirsi più leggeri. Anche. Mi sentivo così stamattina, a tu per tu con un cliente nuovo, tratteggiando davanti ai suoi e ai miei occhi uno scenario che prefigurava un altrove rispetto a quel posto di cui di lì a poco avrei consegnato le chiavi. Non fossi stato già in procinto di salpare, quell’incontro mattutino l’avrebbe richiesto prepotentemente.
Quando lasci, te ne vai. E se vai, vai da qualche parte. Non vai per tornare, ti metti in viaggio alla ricerca di un nuovo posto, di un nuovo progetto, di un nuovo te stesso. Puoi cambiare compagni, ma non è necessario, possono restare gli stessi o qualcuno di meno e raccoglierne altri, pochi, tanti, per strada. E’ la storia che occorre cambiare e per farlo quella vecchia va lasciata. Consegnando le chiavi. Chiudendoti la porta alle spalle.
(Dedicato a tutte e tutti quelli che si sono chiusi prima di me quella porta alla proprie spalle. Forse precedendomi lungo la via che conduce alla prossima)
2011 – Il Report annuale di WP sul blog…
14 gennaio 2012
News&Memo, Taccuino report 2011, wordpress Lascia un commento
Questo è davvero notevole. Il servizio di Report annuale di WordPress sul proprio blog. Anche divertente.
Palcoscenici e allestimenti
13 gennaio 2012
Cronache Pedagogiche, Taccuino corpi, scene educative, spazi, spazio neutro, supervisione 1 commento
Oggi ho terminato un percorso di supervisione. Temi ricorrenti: corpi, spazi, disposizione, percezione del rischio. Sembra che Difesa relazionale faccia spesso capolino anche in setting molto diversi…
Comunque è venuto a un certo punto di parlare dello Spazio neutro, un servizio che si è piuttosto diffuso in questi anni. Luogo di incontri protetti tra genitori e figli che per qualche motivo non possono vedersi se non in quel posto. Dunque uno spazio attraversato da relazioni difficili che in quello spazio possono trovare un’occasione di incontro.
Mi sono chiesto spesso perchè chiamarli “spazi neutri”. Ovvio, ci sono mille motivazioni, ma i nomi sono importanti e producono immaginari talvolta pesanti. Ho pensato che il nome potrebbe trovare un senso se immaginato come un palcoscenico. In fondo il palcoscenico è per sua natura neutro, sin quando non viene allestito. Ovvero sino a quando non viene creata la scena che caratterizzerà la rappresentazione. Forse dunque è questo uno “Spazio neutro”: un palcoscenico vuoto che di volta dovrebbe essere allestito per quell’incontro particolare. Strutturato con ciò che di quell’incontro e a quell’incontro deve parlare.
A ogni modo, lo scritto che ho appena messo nella sezione Scritti, La scena educativa, mi pare possa fornire spunti importanti. Dunque rinvio nuovamente alla sua scheda.
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La vita è uno spettacolo
10 gennaio 2012
News&Memo, Taccuino con occhi di padre, il senso della vita, la vita in diretta 2 commenti
Mercoledì 11 gennaio sarò di nuovo in tv. Su Rai 1, a La vita in diretta, dalle 17.30 in poi, penso. Sembra che i programmi sulla “vita” abbiano una predilezione per il sottoscritto. Dopo Il senso della vita e La vita in diretta, temo mi vorranno a Sorgente di vita, Cambio vita, I migliori anni della nostra vita e via sopravvivendo. Naturalmente a parlare di vita, appunto, con la disabilità.
La cosa doppiamente curiosa è che nello stesso giorno uscirà per la Erickson la terza edizione di Con occhi di padre con un sottotitolo tutto nuovo: Viaggio intorno a quel che resta del mondo, senza che ci sia stata alcuna predeterminazione. A volte il caso… Buona compensazione, del resto, visto che la mia prima volta in tv da Bonolis, non solo sono andato in onda a notte fonda, ma in quel momento il libro era esaurito e introvabile. Successo di pubblico, ma flop pazzesco dal punto di vista del marketing.
Speriamo questa volta vada meglio. In ogni caso che ci volete fare, così è la vita…
Ah, quasi dimenticavo: terza edizione significa nuove parti che assommate alle nuove della seconda, fanno per chi ha visto sola la prima un bel po’ di pagine in più.
Il gesto che funziona
19 ottobre 2011
Cronache Pedagogiche, Taccuino Lascia un commento
Google, amico Google… Stavo facendo una ricerca libera con la chiave “gesti che funzionano”. Così, una riflessione del tutto attuale e legata anche allo sviluppo di Difesa relazionale, vedasi qui e qui, e in cosa mi imbatto? in questo:
http://genitoricrescono.com/quando-mamma-papa-arrabbiano/
Che centra con i gesti, certo, che possono funzionare o meno, ma centra sopratutto con l’altro percorso di lavoro che mi sta impegnando, quello sulla Consulenza pedagogica, il suo senso e la sua possibilità. Giusto ieri riflettevo con Salvatore Guida e con Daniela Mainetti, durante la progettazione dell’evento sulla consulenza pedagogica che abbiamo in programma (vi terrò aggiornati), sul tipo di bisogni cui risponde questo intreccio di pratiche sociali fatto di consultazioni, gruppi di autoaiuto, counseling, coaching, supervisione, formazione, seminari e via con tutto l’armamentario pedagogico vecchio e nuovo. E i bisogni, voilà, sono chiarissimi ed esemplari nel posto che ho linkato. Insomma, nessuno può farcela da solo a educare, occorre l’esperienza degli altri che va dunque trasmessa orizzontalmente (nello spazio) e verticalmente (nel tempo). Qualsiasi cosa sia la consulenza pedagogica, ha il compito di raccogliere questo bisogno individuale (e necessità culturale) accompagnandolo nella sua evoluzione.
Supervisionealquadrato
17 ottobre 2011
Taccuino consulenza pedagogica, supervisione, supervisione pedagogica, supervisori 2 commenti
Oggi ho incontrato un gruppo di formatori e supervisori interni a una cooperativa per la quale lavoro. Incontro interessante, quanto lavoro di elaborazione del lavoro educativo, quanto materiale da approfondire. Mi piacerebbe averli in un gruppo di supervisione tutti quanti. Del resto ormai quasi tutte le cooperative hanno promosso risorse interne per fare formazione e supervisione ai propri operatori. Fare supervisione a loro, una sorta di super-supervisione, porterebbe l’elaborazione pedagogica a livelli davvero intensi…
Educazione e rivolta
17 ottobre 2011
Taccuino conflitti, rivolta, Roma 15 ottobre 2011 2 commenti
Prima lezione di Pedagogia generale al Don Gnocchi stamattina. Quattro ore intense di cui due dedicate ai fatti di Roma con questa foto in proiezione fissa sullo schermo. Una lunga discussione sullo sguardo pedagogico e la possibilità di poggiarlo su ogni cosa per coglierne la particolare prospettiva educativa. Roba fresca, anzi calda estremamente vicina nel tempo e nei cuori degli studenti. Del resto, l’educazione è sempre in real time, e i fatti la interrogano subito. Storici, sociologi, psicologi, possono prendersi un tempo più o meno lungo di riflessione, lo sguardo educativo no. Come quello politico del resto, ecco perchè è così facile confonderli. Tutto ciò mi ricorda due cose: il seminario sulla Pedagogia della guerra che tenni nel ’91 durante la prima guerra del Golfo alla scuola per educatori, di cui purtroppo non resa alcuna traccia, e il saggio Educazione e rivolta. Uno sguardo pedagogico sulla irriducibilità dei conflitti, che scrissi anni fa per una rivista di sociologia che poi non pubblicò. E’ il momento di rimetterlo a disposizione…
Menonove
30 settembre 2011
Difesa Relazionale, Taccuino corso, difesa relazionale, Umanitaria Lascia un commento
Il corpo che gioca, che incontra, che pensa. Perchè la lotta è prima di tutto un’esperienza ludica, non tecnica. Perchè ogni incontro di corpi è anche difesa sia del corpo che della possibilità dell’incontro. Perchè per difendere l’uno e l’altro, occorre saggezza nei gesti. Riusciró a esemplificare tutto questo nella lezione dimostrativa di lunedí 10 e venerdì 14…? Mah, non sarà facile. Comunque, questo è il cuore del programma di quest’anno. Gli orari sono: lunedí alle 20.45 e venerdí alle 20.15. Via S. Barnaba presso i Chiostri dell’Umanitaria, dietro il tribunale di Milano. Save the date!!
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