Oggi ho terminato un percorso di supervisione. Temi ricorrenti: corpi, spazi, disposizione, percezione del rischio. Sembra che Difesa relazionale faccia spesso capolino anche in setting molto diversi…
Comunque è venuto a un certo punto di parlare dello Spazio neutro, un servizio che si è piuttosto diffuso in questi anni. Luogo di incontri protetti tra genitori e figli che per qualche motivo non possono vedersi se non in quel posto. Dunque uno spazio attraversato da relazioni difficili che in quello spazio possono trovare un’occasione di incontro.
Mi sono chiesto spesso perchè chiamarli “spazi neutri”. Ovvio, ci sono mille motivazioni, ma i nomi sono importanti e producono immaginari talvolta pesanti. Ho pensato che il nome potrebbe trovare un senso se immaginato come un palcoscenico. In fondo il palcoscenico è per sua natura neutro, sin quando non viene allestito. Ovvero sino a quando non viene creata la scena che caratterizzerà la rappresentazione. Forse dunque è questo uno “Spazio neutro”: un palcoscenico vuoto che di volta dovrebbe essere allestito per quell’incontro particolare. Strutturato con ciò che di quell’incontro e a quell’incontro deve parlare.
A ogni modo, lo scritto che ho appena messo nella sezione Scritti, La scena educativa, mi pare possa fornire spunti importanti. Dunque rinvio nuovamente alla sua scheda.
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Gen 21, 2012 @ 23:34:12
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