Sfidami sempre

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sfidami sempredi Irene Auletta

Ti era già accaduto un paio di anni fa.

Tu, che non hai mai messo le mani in bocca neppure da piccola, un giorno, forse per caso, hai scoperto quel gesto che subito ha raccolto il dissenso esplicito da parte degli adulti a te vicino. Non solo. Come sovente accade, come genitori, educatori e insegnanti, in difficoltà o anche solo presi alla sprovvista, siamo tutti caduti nella trappola della prescrizione accompagnata per alcuni, da quelle mani addosso che purtroppo tu non riesci proprio a respingere.

E così, tu ci hai dichiarato guerra. Nel giro di una settimana ci siamo dovuti tutti misurare con il tuo comportamento divenuto ormai quasi ossessivo. In me madre, hai toccato le corde profonde e di grande sofferenza che da anni mi trovo a gestire nell’incontro con quei tuoi comportamenti che mi mettono spalle al muro. Non tanto per la trasgressione in sè, ma per ciò che comportava rispetto alla nuova immagine che tu offrivi a me e al mondo.

Peccato, mi disse una persona, era una ragazzina così a modo e graziosa! 

Doppia pugnalata. Quella sera stessa, abbiamo cambiato rotta.

Poche parole sostenute dai toni dell’amore e un abbraccio di comprensione per la nuova sfida da affrontare insieme. Ce l’abbiamo fatta.

Oggi è accaduto ancora. Arrivo a prenderti nel nuovo centro che frequenti da poche settimane e subito ti intravedo con il dito in bocca e con quello sguardo inconfondibile di trionfo. Per rincarare la dose, mentre l’educatrice mi racconta cosa è accaduto, afferri un gioco lì vicino e, guardandomi, assaggi anche quello. Ci risiamo, ma stavolta non ci casco.

Le nuove persone che andrai conoscendo dovranno imparare a incontrarti e io farò la mia parte per aiutarti a trovare altri modi possibili per contrapporti, sfidare, farti valere e contrastare gesti e parole che, seppur spinti dalle migliori intenzioni, rischiano di azzerarti e mettere a dura prova la tua volontà.

Naturalmente, mentre ci dirigiamo verso l’auto, quel comportamento pian piano scompare mentre ti racconto quanto mi sei mancata. Mi guardi con quello sguardo che sembra contenere mille domande e io lo sostengo, provando a riempire il silenzio della mia comprensione.

Sai che ti dico amore? Non ti preoccupare, passerà anche stavolta ma tu non arrenderti. Sfidami sempre e abbi pazienza. Se ogni giorno tu riesci a convivere con la tua disabilità, posso farcela anch’io, con la mia.

E sfida sia!

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di Irene Auletta

Oggi non mollo e decido di ingaggiare una mini battaglia.

Arrivo sotto casa mia e vedo un signore che con un furgoncino ha appena posteggiato nello spazio, per disabili, a me riservato.

Gli chiedo gentilmente di spostarsi, indicando il pass esposto sulla mia auto.

Il tizio temporeggia, borbotta qualcosa di incomprensibile che fatico a interpretare come un complimento e poi, alzando le braccia in gesto di resa, sposta il suo automezzo.

Che faccio? Vado e ignoro la questione come accade molte volte?

Oggi proprio no. E guerra sia.

Vedo che sta posteggiando poco più avanti e lo aspetto, intuendo che la sua meta è il fiorista sotto casa mia dove arriva con una piccola consegna.

Voleva per caso dirmi qualcosa? Lo rintuzzo con decisione ma, mi pare, con molta gentilezza.

Scambio di battute al limite del surreale.

No, no … tanto avete sempre ragione voi!

Voi chi scusi?

Ci sono tanti problemi seri nella vita e voi ne approfittate!

Mi scusi, ma non capisco, sia più chiaro per cortesia.

Tutti a lamentarsi … e l’Italia va a rotoli!

Ultima battuta mentre il signore, almeno sessantenne, entra nel negozio senza mai guardarmi in faccia.

Ecco cosa vuol dire essere codardi e l’ignoranza fa da gran sfondo.

Mi vergogno per lui e, se ne ha, per i suoi figli che forse non si sentirebbero neppure mortificati dalla performance del loro padre. O chissà, magari sapendolo, vorrebbero sprofondare.

Ci sono giorni in cui la battaglia è energia perchè libera una forza buona, almeno in me.

Oggi mi è andata bene.

L’umiltà è una grande forza dell’anima.

Mi sa che, se “l’Italia va a rotoli”, è anche a causa di questa grande assente.

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