Oggi non mollo e decido di ingaggiare una mini battaglia.
Arrivo sotto casa mia e vedo un signore che con un furgoncino ha appena posteggiato nello spazio, per disabili, a me riservato.
Gli chiedo gentilmente di spostarsi, indicando il pass esposto sulla mia auto.
Il tizio temporeggia, borbotta qualcosa di incomprensibile che fatico a interpretare come un complimento e poi, alzando le braccia in gesto di resa, sposta il suo automezzo.
Che faccio? Vado e ignoro la questione come accade molte volte?
Oggi proprio no. E guerra sia.
Vedo che sta posteggiando poco più avanti e lo aspetto, intuendo che la sua meta è il fiorista sotto casa mia dove arriva con una piccola consegna.
Voleva per caso dirmi qualcosa? Lo rintuzzo con decisione ma, mi pare, con molta gentilezza.
Scambio di battute al limite del surreale.
No, no … tanto avete sempre ragione voi!
Voi chi scusi?
Ci sono tanti problemi seri nella vita e voi ne approfittate!
Mi scusi, ma non capisco, sia più chiaro per cortesia.
Tutti a lamentarsi … e l’Italia va a rotoli!
Ultima battuta mentre il signore, almeno sessantenne, entra nel negozio senza mai guardarmi in faccia.
Ecco cosa vuol dire essere codardi e l’ignoranza fa da gran sfondo.
Mi vergogno per lui e, se ne ha, per i suoi figli che forse non si sentirebbero neppure mortificati dalla performance del loro padre. O chissà, magari sapendolo, vorrebbero sprofondare.
Ci sono giorni in cui la battaglia è energia perchè libera una forza buona, almeno in me.
Oggi mi è andata bene.
L’umiltà è una grande forza dell’anima.
Mi sa che, se “l’Italia va a rotoli”, è anche a causa di questa grande assente.