Pieni di vita

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di Irene Auletta

“In questi giorni la stiamo proprio nutrendo”. Questa frase che arriva da tuo padre, oltre a parlarmi della tanta strada da lui percorsa per arrivare fin qui, mi restituisce anche i colori e i toni degli ultimi mesi.

Troppi cambiamenti e tante difficoltà anche al Centro che frequenti, ti hanno resa confusa, sempre un po’ in conflitto, spesso rinchiusa nel tuo mondo, prigioniera delle tue stesse trappole.

Difficile starti vicino e soprattutto capire come aiutarti senza sentirsi il più delle volte in scacco. Di recente ti ho vista travolta da stati d’animo e comportamenti che da molti anni credevamo scomparsi ma, di fronte al disagio, eccoli ricomparsi tutti lì, in fila indiana.

La pausa delle feste natalizie e’ arrivata al momento giusto e decidere di farti fare un lungo periodo a casa con noi ci e’ parsa la cura migliore. Come abbiamo imparato a fare in questi anni, a volte anche costringendoti un po’, siamo andati incontro a tanta bellezza. Musica, luci, arte. E la lista e’ ancora lunga.

Qualche pellegrinaggio in quei luoghi sacri che sin da piccola ti hanno sempre affascinata e qualche preghiera muta “delle nostre” per lenire, prima di tutto, i nostri cuori.

Te lo racconto un po’ a parole e un po’ nei miei pensieri mentre ci stiamo preparando per una gita al lago. Passerà anche questa tesoro e tutti avremo ancora imparato qualcosa di nuovo da questa svolta della nostra incredibile avventura.

Che il nuovo anno abbia inizio quindi, con l’augurio che gli occhi possano continuare a riempirsi del bello del mondo, facendolo risplendere nel tuo cuore e nella bella persona che ogni giorno, con tanta ostinazione, vediamo crescere.

Ostinarsi a lasciare

2 commenti

Yoda_y_Lukedi Irene Auletta

La lezione inizia ed è una di quelle, almeno parzialmente, conosciute. Poco prima con Angela, la nostra insegnante Feldenkrais, avevo anche espresso una mia preferenza proprio per questa ma, sin dalle primissime indicazioni, qualcosa non funziona. L’invito ad andare lentamente, ad essere gentili nel movimento e a cercare la morbidezza, stasera sembra produrre in me l’effetto contrario.

La mente continua ad allontanarsi da quella scena, assorbita da alcune preoccupazioni che in modo prepotente invadono quel sospirato momento solo per me. Penso a te, alle tue fatiche del presente, alle tensioni che sembrano caratterizzare tutte le tue principali relazioni. E soffro.

Fate partire il movimento dai mignoli, incrociate le mani, fatele risalire pian piano lungo il ….. Eccomi che sono già altrove. Penso a quelle frasi sovente rivolte a te ma che, in realtà, sembrano più una recita per me stessa. Ti osservo mentre non molli, ti ostini, resisti. E io a dirti che devi lasciare andare, che devi arrenderti un pochino altrimenti puoi solo continuare a stare male. Ma con chi sto parlando?

Nel fare un certo movimento avverto una lotta fortissima tra corpo e volontà. Le indicazioni di Angela sembrano scontrarsi contro un muro e anche i movimenti più semplici diventano ostacoli insormontabili. La mente si ottunde e in diverse occasione lei si avvicina facendomi notare che sto saltando qualche passaggio oppure sto facendo qualcosa di differente dalla sua indicazione. Ed è proprio questa la sensazione. Sento male da tutte le parti e qualsiasi movimento incontra tensione e resistenza.

Lascia andare questa sensazione e dormici sopra. Vedrai che stanotte andrà meglio e chissà cosa accadrà domani. Angela è straordinaria riesce sempre ad accoglierti dando valore alle tue difficoltà, infondendoti fiducia.

Sveglia, mentre gli altri ancora riposano, mi ritrovo nella mia sala ad occhi chiusi. La voce dell’insegnante riemerge puntuale nella memoria e mi guida nei movimenti e nella sequenza. Tutto mi appare facile e ogni gesto una liberazione. Il corpo cede e con esso la volontà. Lascio andare e le lacrime mi solcano le guance mentre inizio a sentirmi decisamente meglio. Oggi amore avrò qualcosa di nuovo da raccontarti a proposito delle sfide.

Lezione appresa.

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