Menoundici

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A proposito di Gesto, sentite Andrè Cognard in Vivere senza Nemico, pagina 34, capitolo L’identità corporea:
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“Il gesto acquisito dà al corpo la percezione dei propri assi e dello spazio. Percepisce le frazioni di tempo che ordinano i movimenti. Memorizza la spazio-temporalità e percepisce in questo modo il suo potenziale d’azione, la sua capacità di movimento. Percepirsi nello spazio e nel tempo (ci) libera dall’obbligo di oggettivarsi nella mente”
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Non è magnifico? le tecniche sono importanti, ci riconducono alla dimensione dell’efficacia della nostra azione, ma è nel gesto che è molto di più di una semplice tecnica che possiamo riconoscerci come corpi pensanti nel movimento. Non direbbero la stessa cosa un maestro di danza o un istruttore di free climb…?
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Il 10 e il 14 ottobre nelle lezioni dimostrative del corso di Difesa relazionale e Kung fu Hung Gar, anche il gesto sarà protagonista. Umanitaria, via S. Barnaba a Milano dietro il Tribunale, ore 20.45 lunedì, 20.15 venerdì. Vi aspettiamo
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Menosedici

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Corpi, gesto, lotta, gioco, ritmo, difesa, incontro, contatto, energia, movimento, radicamento, respiro, danza, combattimento, arte

Mancano sedici giorni al 10 ottobre. Sedici giorni che dedicheró a immaginarmi una serata, meglio, una lezione d’apertura che parli di tutto questo. Poi replica il 14 e al via il corso di Hung Gar e Difesa Relazionale all’Umanitaria.

Una tagcloud, una nuvola delle parole chiave del corso. Che è anche un ingaggio per chi vorrà avvicinarsi a questa esperienza. Da qui al 10 approfondiró. Intanto segnatevi le date. E sono bene accette domande…

Tavoli

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Ammetto, me la sto prendendo comoda. Non che non abbia iniziato e da mo’, ma seguire quel che faccio con le taccuinate non era ancora nelle corde. Comunque, oggi incontro di definizione di un bel percorso con il Progetto Diapason a lecco. Quando si dice un “tavolo”. Proprio uno di quelli, con un sacco di soggetti attorno tutti impegnati nella stessa direzione. Da un anno e mezzo. E per un altro anno e mezzo. Un bell’impegno. Io? chiamato a sostenerli in un percorso di elaborazione di quel che stanno facendo. Temi: coesione, minori, famiglie, cittadinanza, migrazione, emarginazione… Ovviamente da leggere con uno sguardo pedagogico. Uno sguardo, mille occhi. Vedremo. E’ il caso di dirlo…

Si ricomincia

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Progettando i prossimi appuntamenti di Difesa Relazionale, al sole, davanti a uno specchio d’acqua percorso in lungo e in largo da canoe assortite e fiancheggiato da runners indomiti. Ore di silenzio e musica, ad aspettare le idee. Che sono arrivate direttamente dal corpo, senza farsi pregare.

– Posted using BlogPress from my iPad

Location:Via Circonvallazione Idroscalo,Segrate,Italia

Progetti estivi…

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Giusto per chiarire, visto che nell’ultima taccuinata ho detto che ero ufficialmente in ferie. E’ esatto: sono in ferie, dunque potrò dedicarmi molto di più al mio blog. Ho in conto un bel po’ di progetti. Ad esempio arricchire sempre di più la sezione pubblicazioni. Oppure scrivere diverse cose attorno alla Difesa Relazionale. E poi non dimentichiamoci gli aforismi, ho iniziato e la cosa mi diverte sempre di più. Per non parlare del fatto che in montagna dove stiamo per andare sono previste due settimane di brutto tempo…dunque di tempo ne avrò anche fin troppo. 

Libri? quali libri?!

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Finito l’ultimo appello prevacanziero in Università. Erano in 17 si sono presentati in 7… Farò tanta paura? mah. Certo devo essere davvero troppo esigente, visto che ho mandato via una studentessa che non sapeva che libri doveva portare all’esame. Chiedo troppo secondo voi? non so, mi pare che conoscere non dico i testi ma per lo meno autore e titolo dei libri che si dovrebbero studiare, sia la condizione minima necessaria. O no? Ma magari sono davvero di troppe generazioni fa… A ogni modo, questo era l’ultimo appuntamento! da questo momento sono ufficialmente in ferie!

Quel ramo del lago di Como

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Venerdì gita nel lecchese. Prima riunione in Consolida e poi pranzo e chiacchierata progettuale con l’amica Lara Elli di Torre Luna. Lavori in incubatrice per l’autunno. Del primo, per scaramanzia, parlerò più avanti. Manca un soffio, ma è meglio aspettare si chiuda il contratto. E se sarà, sarà un impegno interessante, di ampio respiro, con una molteplicità di soggetti pubblici e privati, molte realtà locali e un bel tema di fondo: le rappresentazioni e i saperi costruiti sulla “coesione sociale”. Cosa dovrei fare io, come consulente pedagogico, lo vedremo più avanti. Poi Lara, a Oggiono, per un sopralluogo. L’idea era di organizzare per gli inizi di settembre una conversazione per presentare il progetto Difesa Relazionale nei pressi di quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno… In realtà, devo averlo scritto in qualche altro posto, è già in programma un percorso di DR per la Provincia di Lecco. Ma ci siamo chiesti Lara e io se non ci fosse spazio per un taglio un po’ diverso, non solo e non principalmente professionale. Dopotutto DR ha a che fare con la vita di ognuno a tutto campo. Allora ecco l’idea della conversazione e  il sopralluogo per vedere se il posto immaginato poteva andare. Alla fine non so se il posto sarà quello, di certo non sarà una conversazione, perchè abbiamo deciso di fare una vera e propria lezione dimostrativa. La data? non ancora decisa. E per il poi, probabilmente un bel seminario residenziale di tre giorni. Stay tuned…

Il gesto di Eros – Corpo e formazione

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Scollinata la metà del percorso Metafore, o Meteore come si ostina a chiamarlo Monica Massola che mi accompagna in questa avventura, per la cooperativa Diapason. Ho/abbiamo sudato un bel po’ Monica, io e Cristina Piolini che ci aiuta con la sua esperienza di danzaterapia, e non solo per il caldo. A convocare il corpo sulla scena formativa è inevitabile, e a maggior ragione se assieme al corpo si intrecciano i gesti più o meno preoccupanti del ricercare il contatto con l’altro e le strategie difensive che smuovono. Metafore in realtà era nata per elaborare e affrontare i gesti aggressivi sulla scena educativa, ma è approdata con una certa naturalezza al gesto di Eros, che nei luoghi pedagogici abbonda spesso sotto mentite spoglie, e altrettanto spesso celando al di sotto della superficie liscia e attraente, una soglia di rischio da esplorare ma non varcare. Dunque luoghi, corpi, gesti, strategie difensive, soglie di rischio. Del resto, questa è Difesa Relazionale bellezza…

Le consulenze pericolose

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E’ andata. Ultimo incontro preestivo con il gruppo di operatori del progetto Servizio Pedagogico d’Impresa. Altisonante come denominazione, vero? anche se in sigla non rende granchè e uno dei compiti ancora inevasi è trovare un nome più decente. Ma è il pensiero quello che conta, e il pensiero consiste nel creare all’interno di una cooperativa sociale un nucleo operativo con la missione specifica di avviare e sostenere processi di produzione del sapere pedagogico a partire dalle prassi. Uff…anche detta così non alleggerisce molto. Possibile che il pedagogico debba sempre affogare nelle circonlocuzioni più polverose? Insomma, ci sono le prassi educative, c’è tutto il sapere che in quelle prassi è racchiuso, come ovunque e come sempre tirar fuori (toh, ex-ducere…) quel sapere che sta nelle cose e raccontarlo agli altri non è la più semplice delle operazioni. Stiamo appunto progettando un servizio per riuscirci. O almeno provarci. Perchè dipenderà da un bel mucchio di fattori. Intanto la progettazione è avviata e come si conviene a queste strane progettazioni di cose educative, non è un lavoro a tavolino (ma una volta nella vita potrò mai farla una progettazione “a tavolino”?) ma un “percorso di ricerca partecipata”… Insomma non si scappa dalle parole pesanti. Vedremo dopo l’estate.

Salutando Gutemberg

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Seconda serata del seminario interno su Educazione, nuovi media e cultura digitale. Che per chi ha scelto un approccio interazionale alle questioni pedagogiche, non è come dirlo… Comunque, punto. Improbabile cercar di far sintesi dell’enormità di questioni emerse. Coerentemente del resto con le nuove coordinate dei saperi nell’era di Internet, che delle grandi sintesi devono fare a meno. Mi viene in mente la richiesta che mi ha fatto WikiCulture su Twitter di scrivere qualcosa a proposito della cultura wiki nel mondo social. Sarà da ridere. Comunque una cosa è chiara: non è più questione di tecnologia come quando ho iniziato questo mestiere che si trattava di decidere se dotarsi o meno di un fax. Qui è come se dopo Gutemberg il mondo pedagogico si fosse attardato a chiedersi se i libri stampati fossero una moda passeggera o un bisogno indotto, e se se ne potesse fare a meno. Magari è anche successo, per la verità. Ma a ‘sto giro non abbiamo due o tre secoli per darci una mossa.

Tra le altre cose abbiamo citato anche questi due testi:

Verso un’intelligenza digitale, sulla capacità di scegliere rapidamente di fronte ad alternative assumendosi il rischio di esplorare la strada intrapresa, ovvero ciò che distingue chi esplora il mondo del web e chi si blocca al primo click

La comunicazione generativa, sulle strutture sintattiche incognite che sottendono le nuove forme comunicative emergente e le paure che producono 

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