(15 Febbraio – Giornata internazionale Sindrome di Angelman).
Per Matteo e Angela. In memoria del loro piccolo Davide
di Irene Auletta
A volte le emozioni occupano tutto lo spazio e le parole sembrano non riuscire a trovare uno pertugio per potersi intrufolare e dire. E’ stato un po’ così quando Paola mi ha chiesto di scrivere qualcosa per oggi, giornata di incontri e di ricordi. Difficile perché le parole possono essere mattoni o piume e oggi ne vorrei scegliere qualcuna leggera leggera, bianca e soffice come neve, tiepida come una carezza discreta.
Mi piacerebbe trovare parole per salutare e per dedicare pensieri a chi è vicino e a chi la vita l’ha portato altrove. Guardo mia figlia Luna nella speranza che lei possa ispirarmi grazie a quel silenzio fatto di mondi e di un mondo fatto dal nostro incontro. Saremo capaci noi parlanti a dire in silenzio dei nostri pensieri del cuore?
Mi viene in aiuto un racconto.
Qualche giorno fa una madre conosciuta tramite Facebook mi ha invitata a scrivere una prefazione a un suo scritto. Non ci siamo mai incontrate, abitiamo in città e regioni diverse, ma le nostre storie hanno qualcosa in comune che ci fa sentire intime estranee. Ci siamo scambiate mail ricche di un calore che non è facile trovare altrove, condividendo gioie e lacrime.
Accade così in queste storie a distanza che riescono a farci sentire la mano dell’altro nella nostra, i suoi timori, le sue gioie e quel respiro sospeso dagli eventi della vita. Sono incontri che posso riempirsi di un significato denso e leggero al tempo stesso come quel cielo carico di nubi che dopo un temporale sa donare agli spettatori i magici colori di un arcobaleno.
Luci e colori in cielo e in terra. Negli occhi di chi guarda e nel cuore di chi ascolta.
Nei pensieri che si fanno realtà nel ricordo e in quell’amore che ogni giorno ci rammenta il senso importante della vita e di ciò che è stato.
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