Durante le lezioni Feldenkrais Angela, la nostra insegnante, spesso ci accompagna attraverso configurazioni mirate a differenziare.
Girate la testa a destra e gli occhi a sinistra. Ora invertite la direzione. Ruotate un braccio in una direzione e l’altro in quella contraria. Ricordate che differenziare è importante per rompere gli schemi di molti movimenti strutturati e per creare nuove occasioni di apprendimento.
Una delle partecipanti, durante l’ultima lezione, esprime un senso di confusione che l’insegnante accoglie e rilancia con valutazione positiva dichiarando proprio la sua intenzione di creare disorientamento.
Se attraversate lo stato della confusione nel movimento, potete sperimentare e trovare nuove forme di ordine e quindi raggiungere nuovi apprendimenti.
Penso a quanto le stereotipie del corpo possono insegnarci rispetto a quelle dei ragionamenti e dello sguardo gettato sui problemi quotidiani e mi diverto a fare un elenco di quelle appartenenti a queste ultime categorie. Chiunque può farlo spaziando tra gli ambienti di lavoro o quelli della propria vita personale, anche per sdrammatizzare la pesantezza che caratterizza molti scambi comunicativi.
Attraversando luoghi di formazione mi colpisce sempre la ritualità di alcune affermazioni, l’esibizione di molti luoghi comuni, la povertà di ragionamenti pieni di punti esclamativi. Allo stesso modo però mi giunge piacevole e stimolante il movimento creato dalle domande, dai ragionamenti capovolti, dalle provocazioni intelligenti e da quello stato di confusione che accompagna una riflessione che si sta riorganizzando per esplorare nuove forme possibili.
Con Monica, collega e amica, abbiamo fantasticato di educatori, assistenti sociali, insegnanti, psicologi e pedagogisti, sdraiati a terra a sperimentare ciò che accade attraverso il lavoro sul corpo per poi provare a trasferirlo, analogicamente, alle proprie pratiche professionali.
Qualcuno sta già intraprendendo percorsi simili, vuoi dire che è giunto il momento anche per noi? Le iscrizioni sono aperte!
Ott 26, 2013 @ 10:19:15
Interessante, un bel allenamento!
se apriamo un gruppo di sperimentazione sul corpo e di confronto con le pratiche professionali, ci sto 🙂
Ott 26, 2013 @ 14:07:10
🙂
Ott 27, 2013 @ 20:18:51
…bel tema e bel rilancio! E, per quanto intravisto nel mio breve corso Feldenkrais, questo approccio potrebbe davvero aiutare a sperimentarlo e trattarlo in maniera nuova, ricercando i nessi con una pedagogia che prende corpo e si “incarna” andando cosi oltre le sole teorie.