In coda al supermercato due donne stanno scambiandosi pensieri sui figli adolescenti e mi accorgo senza alcun stupore che ricorre più volte la solita frase “come tutti quelli della loro età”. Tante volte nel mio lavoro con i genitori mi sono chiesta quanto li aiuti sapere che la medesima difficoltà o problema è largamente condiviso da altri adulti con il loro stesso ruolo.
Mi piace aver sempre presente i due sguardi possibili che intrecciano ciò che accade “da manuale” in un certo momento di crescita e quanto sta accadendo proprio a quel bambino o quel ragazzo lì e nelle relazioni che lo circondano. Se già trovo abbastanza superficiale uno scambio simile tra due genitori, lo trovo decisamente debole quando ad essere coinvolto è anche un professionista dell’educazione.
La questione poi viene travolta dalle bizzarre onde della banalizzazione quando l’altro porge ed esprime differenze innegabili e visibili ai più. Non solo perchè magari il suo corpo o la sua mente hanno chiaramente particolari caratteristiche ma anche perchè ce li ha la sua storia. Penso ad un bambino di nove anni, lasciato da entrambi i genitori, vissuto quasi da sempre con i nonni materni che di recente ha perso il nonno, per lui importante riferimento. Davvero alcuni dei suoi comportamenti possono essere liquidati pensando agli stessi esibiti da bambini della sua stessa età?
La madre di una ragazza di quattordici anni mi racconta un momento di particolare difficoltà che sta attraversando la figlia e con commozione non nasconde di essersi chiesta “perchè queste cose accadono proprio a mia figlia?”. La signora in questione sa bene che anche altre ragazze attraversano le medesime difficoltà ma lì porta sua figlia e il suo affetto per lei. Si illumina quando le dico che come madri possiamo sapere tante cose ben solide nella nostra testa ma quando siamo preoccupate per i nostri figli dobbiamo fare i conti anche con il nostro cuore. Per quello, non ci sono riferimenti a troppi manuali.
Penso a lei e penso a me.
Vedo mia figlia tra ragazzi della sua età, nuovi compagni di un pezzetto della sua storia. Sembrano universi lontani accomunati solo da un dato anagrafico o almeno, così a me pare mentre osservo una scena nuova. La trovo sdraiata a riposare da sola in una stanza sconosciuta. Mi accoglie seria, senza il sorriso del giorno precedente come persa a chiedersi dei confini di quel luogo. Da anni mi faccio le domande che lei non può farsi per spiegarsi il mondo che incontra e i suoi cambiamenti.
So che non sei più piccola e che puoi sostenere anche questo momento ma non posso fare a meno di coglierti un po’ abbandonata mentre una mano invisibile mi serra la gola. In auto non mi guardi e non rispondi ai miei tentativi di riprendere un contatto con te. Mi asciugo quasi di nascosto le lacrime.
Tutti così questi adolescenti!
Set 22, 2013 @ 10:34:36
Anch’io asciugo le lacrime scese leggendoti! Si, e’ proprio un momento difficile da attraversare insieme a Luna. Sentire e vederla in uno stato d’abbandono e arrabbiata e’ molto forte emotivamente. Poi la razionalità aiuta a superare alcuni dolori per trovare la forza e la fiducia di accompagnarla nel mondo…..uguaglianze diverse ! È un bene ricordarlo 🌼
Un abbraccio
Set 22, 2013 @ 10:40:44
grazie a te Luigina, anche per l’affetto da lettrice
Set 22, 2013 @ 11:02:33
anch’io asciugo le lacrime perchè mi hai ricordato un medesimo dolore per un medesimo motivo, è stata dura, ma abbiamo superato anche questo, perchè con il tempo Rossella ha saputo far capire agli altri (quando era inserita nel contesto scolastico) che esisteva anche lei, che non doveva essere lasciata sola e che aveva voglia di fare. Hai ragione andiamo a spiegare a queste mamme che i problemi degli adolescenti non si possono generalizzare ognuno è un caso a parte.
Set 22, 2013 @ 11:39:25
grazie Paola per l’incrocio delle storie …. danno un bel respiro!!
Set 22, 2013 @ 14:53:56
Anch’io asciugo le lacrime perchè mi rendo conto che stiamo attraversando un momento difficile, vedo mia figlia a undici anni tra gli adolescenti della sua età, come crescono e i loro cambiamenti: escono da soli e fanno molte cose autonomamente che purtroppo i nostri figli non possono fare. La maggior parte di questi si sento già grandi e quando incrociano mia figlia in giro non si preoccupano di salutarla ma fanno finta di nulla come se non la conoscessero. Non tutti per fortuna si comportano in questo modo, c’è anche qualche amichetta che al contrario ci tiene a salutarla e a chiedere come sta e scambiare un’abbraccio con Alessia. Ovviamente e per fortuna non siamo tutti uguali e capisco anche che ognuno agisce secondo il proprio carattere e l’educazione che ricevono dai propri genitori.
Un caro saluto!
Set 23, 2013 @ 19:07:26
comprendo bene Antonella anche il tuo cuore pesante … un pensiero caro a voi tutti
Set 23, 2013 @ 09:10:59
innanzitutto….un abbraccio…ci sono periodi “critici” che sono particolarmente difficili da attraversare. Spesso pero’ sono anche semina per generare equilibri nuovi e duraturi; insieme alle paure, fare un po’ di spazio a questa fiducia (anche in tutto quanto già seminato in passato…) puo’ essere un piccolo grande passo.
Set 23, 2013 @ 17:33:30
grazie Monica …
giorni di pazienza e respiro