di Irene Auletta
La mattina a volte è davvero difficile e in tante occasioni più che un risveglio morbido sembra un allenamento di resistenza.
Tu che resisti ad alzarti e, da lì in poi, perpetui il comportamento nei confronti di tutti (o quasi!) i rituali del mattino, compresa l’uscita da casa.
Io che che resisto nella ricerca di strategie, di calma e di pazienza che a volte non vanno d’accordo con l’orologio, nonostante il tempo a disposizione per noi non sia affatto frettoloso.
Così, come è accaduto anche stamane, giunte in auto ci ritroviamo sedute accanto ma lontane, in mondi paralleli. Dopo pochissimo a me e’ già passato tutto, anche qualche frazione di stizza che a volte mi segnala che sono umana, mentre tu prosegui a lungo nella tua chiusura.
Difficile capire cosa accade, difficilissimo raggiungerti nei luoghi nascosti e oscuri delle tue stereotipie così, in viaggio, il silenzio ci fa compagnia con tinte spesso malinconiche.
Mi dispiace sempre molto salutarti con questo stato d’animo ma so bene che insistere non modificherebbe nulla e, al contrario, quando ti senti troppo sollecitata, rispondi sovente con una chiusura ancora più tenace.
So bene anche che anche il tuo comportamento poi si modifica e, anche nella distanza, ti penso serena coinvolta in altre relazioni ed esperienze.
Completamente differenti sono le occasioni in cui ci ritroviamo a fine giornata e non mancano mai quei tuoi saluti calorosi e ricchi d’affetto che, quasi sempre, ripagano dei saluti difficili del mattino e ci permettono di ritrovare un’intesa complice a volte gioiosa, a volte più quieta, ma sempre in un’intensità di presenza che diventa scorta preziosa per gli inevitabili affanni quotidiani.
Ciò che molte persone lontane dalla disabilità non riescono proprio a capire sono gli sbalzi continui da montagne russe e quei vuoti di presenza che, anche da vicinissimo, segnano distanze siderali.
Io comunque non mollo e te lo dico spesso. Dai Luna non lasciamoci litigate!
E ogni tanto, quando si aprono spiragli che profumano di magia, scoppi a ridere di gusto, in un abbraccio pieno di bellezza che, ogni volta, mi conferma che sono esattamente lì dove voglio essere.
Sempre.





