di Irene Auletta

Il ricordo mi raggiunge forte mentre sto cucinando. Quel gesto, quel movimento, fatto proprio come lo sto facendo io adesso, riflesso in un passato che mi vede spettatrice ad osservare mia madre. Le emozioni  di ieri che ancora oggi si incontrano valorizzando quel filo rosso invisibile ma tenace che ci lega, madre e figlia.

Come posso non pensare, quasi simultaneamente, a che fine faranno i miei gesti? Spariranno con me, perché per te figlia mia sarà impossibile riviverli domani. In questi casi è facile rimanere soffocati dal peso di un’eredità dispersa. I gesti di mia nonna, di mia madre, i miei, sono davvero destinati a morire con me?

Per fortuna l’arte culinaria mi distrae lasciando spazi a recenti memorie di altre narrazioni. Per una serie di coincidenze sono mesi di ricche raccolte nella mia vita professionale. Persone che non vedevo da anni mi raccontano tracce del nostro incontro come importante bussola, mi ricordano maestra, evocano frasi, gesti e progetti che non hanno dimenticato. A volte si scoprono importanti tracce di eredità proprio laddove non si cercano e ancora una volta mi ricordano che spostare lo sguardo, svela sempre possibilità. 

E così oggi, dopo un’intensa e ricca mattina di formazione, io e te ci regaliamo uno di quei nostri momenti insieme che sanno di noi. Facciamo tutto con calma, lentamente, assaporando, insieme al cibo, ogni momento. Tu sei felice di essere libera e io cerco di starti vicina senza ostacolare la tua voglia di esplorare e di curiosare. Sei diventata più sicura nel muoverti anche  fra tante persone e io più attenta a rispettare i tuoi desideri di viverti piccole e importanti autonomie. Stranamente però oggi sei tu che ti allontani ma ogni tanto torni a prendere la mia mano, per poi allontanarti nuovamente.

Che fine faranno i miei gesti figlia mia? La tua mano mi stringe forte riportandomi alla realtà. Gli occhi ti brillano di gioia come sanno brillare solo gli occhi della purezza e in quel momento i miei gesti li ritrovo proprio lì, in quel riflesso.

Il nostro domani, è oggi.