di Irene Auletta
Mi dispiace per lei però, devo dirti la verità, mi dispiace tanto anche per te.
Il tono di mia madre non lascia dubbi interpretativi mentre stamane cerca di consolarmi dopo la serata di ieri. Tornata a casa da un impegno di lavoro, trovo i miei genitori e mia figlia in uno stato emotivo, connotabile tra il dispiacere e il senso fisico di impotenza, che quasi riesco a palpare nel suo spessore.
Non è facile per i nonni gestire nipoti come te e non è facile per te, figlia mia, misurarti con le loro fragilità e i loro limiti che, evidentemente, ti creano difficoltà aggiunte a quelle che già fanno parte del tuo personale zainetto di vita. Anche questo vuol dire misurarsi con la disabilità.
Però, al di là di quello che mi riguarda come madre, devo riconoscere la mia fortuna ad essere ancora accolta come figlia e quel bisogno profondo di trattenere quella cura unica che nessuno dopo di te, mamma, potrà mai più darmi.
Questo fanno le madri, questo mi hai insegnato e ancora oggi mi insegni grazie alle tue parole di anziana che provano a prendersi cura della tua figlia adulta. Mentre mi parli il nodo alla gola mi ricorda cosa ho dovuto trattenere ieri sera preoccupata per voi due, che siete usciti da casa mia con le spalle curve come dopo una bastonata, per mia figlia che ho dovuto accogliere nella sua confusione e per me, inciampata senza alcun preavviso in alcune buche sconnesse della mia vita.
Questo fanno le madri, ti racconto mentre ieri sera continuavi a baciarmi quasi a volerti rassicurare che tutto andava bene e stamane al tuo risveglio, a conferma di quell’amore che ci tiene legate nella gioia del nostro incontro e nella sua inscindibile complessità.
Le fortune hanno sfumature bizzarre e la vita mi continua a spingere verso la ricerca delle loro molteplicità tonalità. Essere figlia è ancora un regalo che posso assaporare e gustare e non posso che dire grazie a te, mamma, per la madre che ogni giorno provo ad essere.
Gen 20, 2018 @ 07:21:09
” devo riconoscere la mia fortuna ad essere ancora accolta come figlia e quel bisogno profondo di trattenere quella cura unica che nessuno dopo di te, mamma, potrà mai più darmi.”
Questo passaggio mi ha emozionata, vero, proprio così !! Mi ha aiutata a cogliere un aspetto che vivo come figlia con mia madre, il sostegno che da sempre ricevo e a volte ricerco, unico davvero, e le tue parole, in poche righe, ne restituiscono la preziosità nell’unicità.💞
Un pensiero da trattenere tra i gesti educativi delle madri
Gen 20, 2018 @ 08:38:51
Si Luigina a volte come figlie si ha una grande fortuna e vale la pena tenersela stretta fino in fondo.
Gen 20, 2018 @ 08:51:39
Invio il tuo post anche alle mie due sorelle 💖✨
Grazie
Gen 20, 2018 @ 09:58:12
Bello Luigina e tu lo sai … scrivere per me ha un senso solo le parole vanno a danzare con altri cuori.
Gen 20, 2018 @ 18:29:53
Si, proprio così
…e succede 💞
Lug 29, 2020 @ 13:57:49
Giornata di lavoro finita e mentre aspetto in “sala consiglio” del comune l’orario d’uscita ( regole covidiane) leggo e rileggo i tuoi scritti che assumono ogni volta un sapore diverso dando voce a nuove emozioni…..ecco….nel leggere questo grosse lacrime rigano il mio volto quasi inavvertitamente…..perché confusa e stordita cerco di capire cosa mi aspetta con una mamma con demenza senile che io fatico a riconoscere……..ma come scrivi tu “questa è un’altra storia”.
La vita ci riserva grandi sorprese.