di Irene Auletta
Passo il tempo a dirti fai piano, aspetta, stai attenta, guarda dove metti i piedi. A volte mi stanco io stessa nell’ascoltarmi mentre mi ripeto e immagino la tua fatica a tollerarmi. Ha ragione tuo padre quando mi restituisce un eccesso di responsabilità per ogni cosa che ti accade e che ogni volta riesce, immancabilmente, a farmi sentire mancante.
E così, mentre ti dirigi verso il mare, inciampi in un’onda e in un attimo ti vedo distesa a terra. Mi costringo a guardarti rimanendo a distanza contenendo quel bisogno di proteggerti sempre da qualsiasi imprevisto o piccolo incidente. Aspetta, fai piano, non correre. Ma stavolta lo dico a me mentre mi avvicino lentamente per verificare che sia tutto ok.
Appena mi vedi sorridi e intravedo solo l’eco di una piccola paura. Ti aiuto a rialzarti e dopo un piccolo abbraccio ti invito ad andare. Vai tranquilla, la mamma rimane qui e ti guarda da lontano che ormai sei grande. Lo dico a te e lo ripeto a me mentre ti guardo allontanarti felice tra le onde. Ogni tanto ti fermi e guardi verso riva e ogni volta ti dico vai, vai tesoro!
Le onde ci fanno compagnia e con il loro eterno movimento ci ricordano il ritmo dell’esistenza tra tenere e lasciar andare. Cambi tantissimo espressione a seconda di dove orienti lo sguardo, se dentro di te o verso il mondo. Me lo hanno detto di recente e mi sembra una bella verità.
Lascio le ombre li dentro a riposare per un po’ e sorrido all’orizzonte. Vai amore! Prova, insisti e riprova. Prenditi un po’ di libertà mentre io assaporo il gusto dolce e salato della distanza.
Ago 06, 2015 @ 15:52:46
Meraviglioso Irene… questo andare e tornare dal mare in senso fisico e metaforico restituisce il senso di poter cercare significati che costruiscono ponti coniugando ragione e poesia.
Ago 07, 2015 @ 17:55:28
Il mare e le sue onde Nadia si prestano sempre a belle metafore che sanno andare oltre le singole storie per incontrarne tante altre
Ago 06, 2015 @ 20:54:19
Cara Irene, è come se fossi entrata nella mia mente, “fai piano, guarda dove metti i piedi, attenta”, non sono in grado di quantificare le volte che questi pensieri attraversano la mia mente ogni giorno. Penso continuamente alla giusta distanza da tenere tra protezione e lasciare andare la mia ragazza di 15 anni, imparerò piano piano ripendomi le stesse frasi a me stessa. Grazie.
Ago 07, 2015 @ 17:59:53
Fabrizia è sempre un piacere per me scrivere qualcosa in cui altri possano vedersi riflessi e ritrovarsi. Solo in questo modo sento che i miei post hanno un senso che non riguarda unicamente qualcosa che nomina i miei pensieri ma diventa occasione per incontri, scambi e condivisioni che restituiscono nuovo significato al fatto di scrivere e far incrociare esperienze e storie. Grazie a te per avermelo restituito!