cuoricinidi Irene Auletta

Nel mio lavoro incontro spesso genitori che attraversano impegnativi guadi dell’esistenza ma, quando ad essere coinvolti sono direttamente i bambini, le sfumature delle difficoltà si colorano di tinte ancora più intense. Bambini chiamati ad affrontare prove più grandi di loro che mentre hanno ancora il magone ti canticchiano il ritornello di un cartone animato stupendosi del fatto che anche tu lo conosca.

Bambini capaci di tutto, capaci di parlare di fiori gialli mentre stanno attraversando un’esperienza che per molti adulti sarebbe ai confini del sostenibile.

E’ così che ti faccio vedere la mia foto del profilo Facebook con tanti fiori gialli. Che ne dici di questi? Li osservi attento e poi ne cogli uno nella moltitudine di splendenti. “Questo però è appassito … Sembra stanco”.

Io non interpreto, ma sento. Ascolto in silenzio un piccolo cuore che batte forte, incapace di rallentare e travolto dai quesiti impossibili della vita. Ti sorrido mentre continuiamo a parlare e credo che la vita ti debba, seppur ancora così piccolo, una seconda opportunità. Ci sono adulti fragili che hanno figli fragili e non credo sia giusto puntare il dito accusatorio verso genitori che proprio non ce la fanno. Però i bambini, mi colpiscono nelle emozioni più profonde, lasciandomi spesso stordita e incredula non nella testa, ma nella pancia.

Durante la mia lezione Feldenkrais della settimana, l’insegnante ci accompagna in una lavoro di ascolto e ricerca di nuovi equilibri possibili. Le vedete le cinque linee del vostro corpo? Quella della colonna vertebrale e le altre della braccia e delle gambe?

Il pensiero mi scappa ancora a te e ai bambini che, come te, alternano le loro riflessioni sofisticate ad una camminata in punta di piedi che richiama alla memoria quella dei bambini piccoli alle prese con i loro primi passi. Fenomeno in aumento che proprio durante la lezione vedo chiaro nella sua espressione di squilibrio.

Ma lo sai che possiamo sentire e percepire cinque linee nel nostro corpo? Mi immagino la tua faccia attenta, alla ricerca del mistero. Come sarà per te il tuo nuovo equilibrio?

Quasi a destinazione ci raggiunge la pioggia di una nuvola isolata. Forse il cielo piange … ma forse ci sono anche degli angeli. Dici con il naso all’insù.

I bambini caduti sono capaci di guardare oltre e magari, proprio da là, un angelo li sta osservando.