Come si sta seduti a tavola? Composti, naturalmente. E sarebbe una fortuna. Poterlo fare, intendo dire.
Sono anni che il mio ginocchio destro ha rinunciato al suo posto vicino al sinistro, in linea verticale sotto il piatto, tra la forchetta e il coltello. Lì dovrebbe stare secondo il bon ton e anche, a dire il vero, per i più elementari principi ergonomici.
Lui no. Lui, il mio ginocchio destro, si rifiuta sempre più spesso di mettersi al riparo, magari sperando persino nell’allungo della gamba. Sì, figurati, l’allungo. E quando mai. No. Meglio restarsene piegato con quell’angolazione assurda protesa a ore due, che tanto non ci deve restare mica molto. E’ un attimo e il sinistro, quello più scemo che invece si ostina a comportarsi come se nulla fosse, viene trascinato a forza fuori dall’intimo riparo nel quale credeva di potersi accomodare.
E io sono di nuovo in piedi, senza neppure aver avuto il tempo di scaldare il cuscino.
Da quando sedici anni fa è entrata Luna nella mia vita, in pratica non mi siedo a tavola, mi ci intrufolo in semiclandestinità. Certo, potrei mangiare direttamente in piedi, ma vuoi mettere il bello di stare tutti attorno al desco familiare per consumare la cena insieme, come si conviene a una famiglia normale? Poi in realtà l’unica che consuma la cena seduta insieme è mia figlia. Noi, più che altro, le turbiniamo attorno.
Ma non è il caso di farne una tragedia. Se voglio recuperare l’antica sensazione del convivio, del pasteggiare con ritmi accettabili conversando, dell’aver in tavola ciò che serve, dell’alzarsi infine tutti assieme dopo l’ammazzacaffè, mi basta infilarmi nel più vicino McDonald.
Nov 13, 2013 @ 08:21:52
Bello Irene! Divertente nella sua ironica serietà… le ginocchia “spettinate” parlano e fanno riflettere più che sul bon- ton sulla vita che dietro si portano… ma allo stesso tempo comunicano uno stato di leggerezza e allegria. Che lezione! Non da ultimo il fatto dimostra come ogni pregiudizio possa divenire infondato, è possibile attribuire senso anche all’esistenza dei McDonald… buoni e infiniti pasti seduti!
Nov 13, 2013 @ 11:48:56
Grazie Nadia, però il post è mio…. 😉
Nov 13, 2013 @ 21:46:29
… ops scusa Igor! Strano che non ti abbia riconosciuto… l’espressione “e il sinistro, quello più scemo” avrebbe dovuto mettermi in guardia, ed in effetti è l’unica cosa che mi ha meravigliato pensando ad Irene come autrice. Comunque il commento resta invariato!
Nov 13, 2013 @ 22:53:29
evviva McDonald’s ogni tanto…paradisiaco per noi genitori.