di Irene Auletta
E’ successo ancora. Una brutta scivolata unita alla tua goffaggine motoria e, in un attimo, sei a terra urlante. La tua prima reazione sembra sempre di sorpresa e, in ordine sparso, sopraggiungono il pianto di dolore, di rabbia e di offesa. Ancora?
Lo strappo e’ forte e ti costringe ad un giorno di immobilità per riprenderti dal male del corpo e dell’anima. Il compito di tuo padre diventa quello di dar voce e legittimare la rabbia acuta, il mio quello di accoglierti nelle sfumature di dolore che passano da te a me, anche nella condivisione del pianto.
Anche stavolta ci e’ andata bene e pian piano inizia la lenta ripresa dei movimenti e delle piccole autonomie che hai conquistato nel corso degli anni con grande tenacia.
Come a sperimentare il senso del limite provi a ripercorrere movimenti e piccoli spostamenti che all’inizio affronti quasi saltellando sulla gamba non compromessa dall’urto. Zoppichi ma insisti a provare fino a quando riprendi il controllo dell’arto dolorante. E insisti. Sali, scendi, pieghi, incroci alternando ai sorrisi per i piccoli successi una smorfia di dolore che ti segnala il limite da non oltrepassare. Noi ti lasciamo fare senza perderti di vista e tu ci sfidi con lo sguardo a dire “ce la faccio da sola, non aiutarmi più!”.
Non ti sei mai arresa negli anni e ogni volta torni con tenacia a non demordere. Ci consoliamo reciprocamente e tu mi riempi di orgoglio per il tuo coraggio unitamente all’ennesima lezione che anche stavolta mi raggiunge consolandomi, come una carezza.
Ago 18, 2013 @ 21:23:05
E si va avanti tra alti e bassi ….. sperando sia sempre l’ultima caduta ..ve lo auguro con tutto il cuore ….♥♥ un abbraccio a Luna .
Ago 19, 2013 @ 23:33:39
Anche a me sorprende spesso tutta la forza che e’ dentro la fragilita’. Un aspetto piuttosto sottovalutato e in ombra. E, invece, tolta tutta la retorica che a volte lo nasconde, lo si incontra…e sono apprendimenti e apprendistati impegnativi e importanti…che, forse (a volte mi dico) “una vita non basta”….
un grande saluto