Piove. La primavera tarda ad arrivare e anche stamane ci accoglie una giornata uggiosa.
Mentre ci prepariamo per l’avvio della nostra giornata, una serie di imprevisti si pongono sulla nostra via con l’intenzione di farci venire il malumore. Ma noi resistiamo.
Riusciamo a recuperare il ritardo accumulato e scendiamo in anticipo, senza correre. Incrociamo diverse persone del nostro palazzo.
Anche stamane piove, non se ne può più. Questo umido ci sta entrando nelle ossa, ma quando arriveranno le giornate di sole? A guardare fuori dalla finestra viene voglia di rimanere chiusi in casa, altro che andare a lavorare!
Frasi rubate qua è la mentre attendiamo il pulmino che passa tutte le mattine per accompagnarti a scuola. Io le ascolto come sottofondo, tu sei altrove e, di certo, di queste affermazioni non te ne importa nulla.
Vuoi passeggiare da sola sotto la pioggia e allora facciamo un patto.
Lo puoi fare a condizione che sopporti il cappuccio, altrimenti devi stare vicino alla mamma sotto l’ombrello.
Accetti e resiti. Tenere in testa qualcosa per te è una vera tortura, ma la voglia di passeggiare sotto la pioggia vince la lotta. Prima il gioco riguarda le mani e le dita, che cercano di afferrare le gocce che ti circondano. Poi, quasi per caso alzi la testa e mentre ridi, una goccia ti finisce sulla lingua e così inizia la seconda parte del gioco e tu cammini con la bocca aperta nel tentativo di far posare nuove gocce sulla lingua. Come sempre ridi, felice della scoperta e della sorpresa curiosa.
Passa una vicina di casa e correndo via ci dice ma come fate ad essere così dì buon umore con questo tempaccio?
Ti guardo e penso che tu sei proprio così, sempre alla ricerca dell’eccezionale e stamane la mia giornata inizia felice, grazie a te.
Lei, non può capire.
Apr 05, 2013 @ 21:34:50
…prima di leggere il tuo post…stavo leggendo la frase di un bel libro:
“Il mondo non ha forse senso, a noi e’ dato di trovargliene uno.
Questa cosa richiede indubbiamente del coraggio.
Soprattutto richiede molta immaginazione. La bella immaginazione di cui danno testimonianza certi pensieri qualificati come ‘follie’ da coloro che li ignorano”
Jean Yves Leloup, “il Vangelo di Maria”
…assonanze….:)
Apr 06, 2013 @ 07:39:09
Assonanze che mi sembrano adattarsi alla perfezione “all’assaggiatrice” di gocce 😉 Grazie Monica
Apr 06, 2013 @ 14:43:05
Anche a me succede quando passeggio con la mia nipotina. Una sua scoperta mi regala un sorriso e cancella il nervosismo o il disagio provati fino a quel momento
Apr 07, 2013 @ 16:10:55
… e poi dicono che l’acqua non ha sapore… e colore!
Apr 07, 2013 @ 17:00:00
vero?
Apr 08, 2013 @ 16:03:41
mi torna in mente qualche giorno fa…tornando a casa da lavoro, Davide era “scappato ” dalla porta del garage, con le sue calzine antiscivolo, e stava schiacciando il cemento bagnato…e con il visino ha guardato verso l’alto e fatto un supersorriso sentendo la pioggia baciarlo…cari i nostri figli..si accorgono di cose che noi abbiamo scordato di notare da una vita…
Apr 08, 2013 @ 17:15:44
Bisogna proprio continuare a raccontarselo Matteo, per vedere ciò che brilla a fianco di quanto, a volte, è comunque opaco
Apr 14, 2013 @ 16:23:53
mi è venuto in mente un giorno all’uscita del centro, non potevamo muoverci, pioveva a dirotto e la macchina era proprio lontana, Il tempo passava e noi lì. Io pensavo che era già molto tardi, ci trovavamo a 12 km di distanza da casa, e di lì a poco sarebbe uscito l’altro mio figlio da scuola mentre noi…sempre lì. Imprecavo come una pazza, Rossella mi guardava e rideva, allora ho pensato…vuoi ridere? Bene…allora si fa una corsa sotto la pioggia, fino alla macchina, la facciamo? lei mi ha guardato ed ha annuito, dopo un po’ abbiamo preso coraggio e via…di corsa, io evitavo le pozzanghere, cercando di farle evitare anche a lei, ma lei lo faceva apposta, ci andava dentro di botto e l’acqua schizzava dappertutto, addosso a me e a lei, e lei…rideva, rideva, siamo entrate in macchina, che ridevamo a crepapelle. Mi sono guardata intorno ed ho visto alcune persone che ci guardavano al di là del vetro della sala d’aspetto…ridevano anche loro, perchè avevano assistito alla nostra impresa, ho osservato mia figlia, che ancora rideva come una pazza,poi ho guardato me dallo specchietto retrovisore, entrambe avevamo i capelli fradici di pioggia, ma…alla fine non ce n’è importato nulla, c’eravamo divertite alla faccia del maltempo, che per ironia della sorte, aveva smesso di far cadere la pioggia proprio quando eravamo già in macchina. Ho dato un asciugamano usa e getta (quelle che usano i parrucchieri, le ho sempre in macchina per ogni evenienza) a Rossella e siamo partite destinazione casa, mentre lei continuava a ridere e si asciugava i capelli. Piccole storie comiche di mamme e figli, che solo quelle come noi possono viverle con tanta complicità e felicità, nonostante l’aureola nera intorno.
Apr 15, 2013 @ 07:39:54
Bellissimo questo tuo racconto Paola.
Quando la situazione si riesce a trasformare le difficoltà o gli ostacoli possono davvero diventare occasioni per ridere insieme. In questo, alcuni di noi, diventano proprio speciali!