In Rete si trova di tutto, dopo il maledetto 15 ottobre romano. Moltissimi insulti di tutti contro tutti, i più surreali sono di quelli che condannano i violenti sui siti dei violenti con una violenza inaudita. Niente di nuovo del resto. L’escalation è consustanziale a ogni gesto violento. In risposta alla marea di insulti, mi sono imbattuto in questa nota postata su un sito di anarchici che si definiscono Antifascismo Militante. Di estremo interesse per ragionare di violenza e di difesa. La posto perchè tutti possano farlo per conto proprio. Io, naturalmente, non mi sottraggo e ne approfitto per qualche considerazione di fondo, come nota a margine delle affermazioni che potete leggere seguendo il link.
Imparare dalla violenza
18 ottobre 2011
Cronache Pedagogiche, Difesa Relazionale 15.o, black block, difesa, Roma 15 ottobre 2011, violenza 11 commenti
La violenza è in ciò che ci accade
19 settembre 2011
Difesa Relazionale nemico, violenza 1 commento
Inizia un anno già pieno di impegni per la Difesa Relazionale. I laboratori per educatori in corso e che stanno per partire, progetti di seminari residenziali per replicare il successo de La violenza educativa, il corso open all’Umanitaria che parte il 10 ottobre con una lezione dimostrativa… E il sottoscritto che si guarda in giro per raccogliere nuovi stimoli.
Difesa Relazionale muove verso dimensioni sempre più esplicitamente di espressività e comunicazione corporea. Faranno parte integrante di questa pratica esperienze di ritmo, musica, gioco di coppia e di gruppo. La filosofia è già tutta in questo video di un Maestro francese di Aikido, scoperto da pochi giorni… Il bello dell’Arte Marziale è che, al fondo, regge sugli stessi principi a qualsiasi latitudine.
La violenza educativa. Imparare a difendersi, difendersi per imparare
15 febbraio 2011
Difesa Relazionale aggressività, difesa, difesa relazionale, diritto alla difesa, esperienza educativa, propedeutico, scuola di consulenza pedagogica, seminario, studio dedalo, violenza, violenza eucativa Lascia un commento
Ormai manca poco. Sono mesi, questi, di grande riflessione sui temi del rischio, della violenza e della difesa nell’incontro educativo. Dopo il convegno di ottobre, Chi non rischia non educa e la giornata di studio bergamasca di gennaio, Scene pericolose, è alle porte il propedeutico La violenza educativa. Imparare a difendersi, difendersi per imparare, che si terrà a Torre degli Alberi, sopra Casteggio in provincia di Pavia, dal 25 al 27 febbraio. Tre titoli evocativi e, al tempo stesso, molto espliciti. La domanda è sempre la stessa: che rapporto c’è tra educazione e violenza?
Sarà perchè sono un uomo, sarà perchè pratico da decenni arti marziali, sarà perchè sono figlio del pensiero di Riccardo Massa, ma a me le visioni consolatorie e bonificate dell’esperienza educativa non sono mai andate giù. Che la violenza sia solo un dato del mondo con cui chi fa educazione deve fare i conti con piglio salvifico mi è sempre sembrata una favola edificante e un po’ miope. Le supervisioni professionali, e le esperienze di Difesa relazionale, grondano di gesti che tradiscono la violenza intrinseca nei luoghi educativi Una violenza sotto traccia, al di qua del limite di soglia, che si scorge ma non si impone ancora all’attenzione e senza la quale, del resto, non si riesce a comprendere come mai talvolta esploda diventando fatto di cronaca. Un fatto di cronaca, infatti, era stato l’elemento propulsore di Chi non rischia non educa, e l’elaborazione della struttura intrinsecamente “pericolosa” delle scene educative quello dell’incontro Scene pericolose.
Adesso mi attende La violenza educativa. Che è una nuova scommessa. Spero di riuscire ad afferrare il nocciolo della questione insieme a chi vi parteciperà: il diritto e la dignità pedagogica della difesa. Inizio la preparazione di quell’incontro. Vi terrò aggiornati. Intanto potete leggervi il documento di presentazione del seminario scaricandolo qui. E sulla pagina Facebook di Difesa relazionale, si può trovare anche qualche altro documento…