
di Irene Auletta
E poi arriva la sera e mi faccio guidare da te nei percorsi che attraversano un Centro Vacanza nel quale, probabilmente, non saremmo mai venuti per scelta di luogo vacanziero.
Il fatto è che proprio qui, da qualche anno, puoi fare un’esperienza unica e impossibile altrove e che, per la legge “incidenti e possibilità”, quest’anno stai ripetendo per la seconda volta.
Di giorno, il movimento, le proposte, le risate, la vita di gruppo, trasmettono tanta allegria e possibilità ma la sera, compaiono anche le ombre.
Così stasera, con te come guida preziosa, girovagando, ascolto e osservo.
I suoni già parlano di tante sfumature e differenze e i gesti confermano esperienze di vita, seppur non isolate, certamente lontane dalle esperienze di chi difficilmente immagina cosa voglia dire vivere con un figlio o una figlia con disabilità.
Genitori per mano a figli bambini, ragazzi o adulti, che rincorrono, accarezzano, imboccano, trattengono, aiutano, sollecitano, incoraggiano, abbracciano, limitano, ridono, piangono.
Corpi che crescono con gesti da piccoli, comportamenti delicati e gesti difficili anche solo da guardare.
E’ facile nascondersi dietro alle definizioni “tecniche” che raccontano di opposizioni, auto lesionismo, infantilismo, aggressività, gesti incontrollati, isolamento, chiusura, stereotipie, ma osservare le vite passeggiando qui stasera con te che mi guidi o tiri, a seconda dei momenti, mi immerge in un calderone di emozioni variopinte e differenti.
In fondo, ciascuno di noi, pur nel vivere storie analoghe, credo si sia ritrovato o si trovi a osservare sentendosi come su un’altalena o, a volte, su una giostra impazzita. Per fortuna tu non sei … peccato che tu non sia. Altro che maldimare e maldamore.
Poi arriva il momento di festa, la musica ci circonda e tutto passa per un momento sullo sfondo. Ridiamo e balliamo in quel modo tutto nostro, godendoci l’allegria e, per stasera, scacciando via un po’ di ombre, chissenefrega di tutto il resto!
Lascio andare il destino
Tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto
Il coltello tra i denti
….
Per ogni tipo di viaggio
Meglio avere un bagaglio leggero
Distendo le vene
E apro piano le mani
Cerco di non trattenere più nulla
Lascio tutto fluire
L’aria dal naso arriva ai polmoni
Le palpitazioni tornano battiti
La testa torna al suo peso normale
La salvezza non si controlla
Vince chi molla
Vince chi molla
(Niccolò Fabi)



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