di Irene Auletta
Da quando sei piccola, hai un modo molto particolare di reagire al dolore fisico. Quasi come fanno in modo istintivo gli animali, ti metti in protezione, proprio tu che con il dolore hai uno strano rapporto. Sembri averne una tolleranza altissima, figlia del grave disturbo neurologico, e al tempo stesso ti blocca.
Per fortuna non hai mai avuto incidenti molto gravi ma tante storte alle caviglie che per giorni hanno bloccato o rallentato il cammino, piccole contusioni o botte che ti hanno fatto assumere atteggiamenti di chiusura, e ombrose stereotipie, a volte molto difficili da accettare e comprendere.
Così, di ritorno dalla tua vacanza lontana da noi, mi accorgo di una mano gonfia e di quel tuo comportamento che la lascia lontana da qualsiasi azione possa coinvolgerla direttamente. Non la utilizzi più per mangiare, ed è proprio la destra, o comunque lo fai con estrema fatica e lentezza, non la usi per prendere, stringere, appoggiarti.
Da subito Angela, la tua maestra Feldenkrais, ci rassicura, rispetto al timore di una piccola frattura e dopo due settimane oggi ti ricontrolla. Il problema sta rientrando e pian piano anche tu permetti alla mano di assumere piccole fatiche o pressioni. Anche se poi tuo padre mi racconta che pochi giorni fa in piscina ti sei scatenata anche mettendo la stessa mano sotto fortissimi getti di acqua.
Di fronte al tuo comportamento Angela riconosce quel tuo fare di sempre e sottolinea che è molto bello il tuo modo di essere gentile con un tuo dolore e di prendertene cura.
Ecco, queste sue parole continuano a girarmi nella testa e ti corrispondono tantissimo in quel tuo essere goffa, maldestra e al tempo stesso piena di grazia, anche verso alcune tue fragilità.
Quanto ho ancora da imparare cara ragazza del mio cuore!
Lug 19, 2019 @ 08:20:09
Alcune cose che Lei scrive hanno l’effetto di bombe silenziose che scoppiano nella pancia così, a tradimento e le schegge salgono su fino al cuore, alla testa, agli occhi. Gli occhi poi si riempiono di immagini e pensieri e bellezza e si saziano, come dicono in Madagascar.
Si saziano della bellezza collaterale di cui la Sua famiglia è capace.
Un caro saluto
Lug 19, 2019 @ 08:35:54
Grazie Roberto, le sue parole profumano di poesia
Lug 19, 2019 @ 08:23:38
Alcune cose che Lei scrive hanno l’effetto di bombe silenziose che scoppiano nella pancia così, in chiusura, quasi a tradimento e le schegge salgono su fino al cuore, alla testa, agli occhi. Gli occhi poi si riempiono di immagini e pensieri e bellezza e si saziano, come dicono in Madagascar.
Si saziano della bellezza collaterale di cui la Sua famiglia è capace.
Un caro saluto