Prima o poi doveva accadere. Durante la vacanza ci siamo misurati con la tua nuova esperienza di mail di denti che, nonostante le terapie, di notte si risvegliava chiedendoci di inventare quanto possibile per aiutarti a tollerare quel dolore che pareva arrivare come una scheggia impazzita nel cuore del sonno.
Ma come si fa ad aiutarti a capire che ti abbiamo dato quella pastiglietta che fra poco ti farà passare il male? Come rassicurarti? Come dirti abbiamo capito amore ma dobbiamo dargli il tempo di passare un pochino? Quando le parole si svuotano di significato si rimbalza con violenza contro nuove forme di impotenza.
Il dolore senza parole e’ un urlo, a volte disperato. Il dolore senza parole diventa rabbia, protesta e proclama a gran voce un senso di ingiustizia.
In vacanza, e nel nostro agriturismo, le notti movimentate non sono passate inosservate a chi, come noi, ha scelto questo luogo di quiete. E così con tuo padre ci siamo ritrovati a fare quello che non abbiamo mai fatto nei tuoi diciassette anni di vita, vedendoti più volte imprigionata nelle tue stesse reazioni. Sono le due del mattino. Che ne dici se usciamo e andiamo a farci un giro in auto?
A volte ha funzionato e a volte no. A volte mi sono ritrovata tra le braccia una ragazza diventata piccola, piccola che mi chiedeva di essere cullata per potersi calmare. Di fronte all’urlo non si può discutere e solo più tardi possono tornare le parole. Ti sei spaventata tanto amore? Che brutta crisi che hai avuto e che male hai sentito? Il babbo ha fatto la sua magia con questa scatolina da cui esce una dolce musica che ci fa compagnia. Il peggio è passato.
Anche stavolta, di fronte al tuo dolore, osservo colpita l’assenza delle lacrime. Saranno anche queste una forma evoluta di espressione e comunicazione che non ti è dato sperimentare? Ogni esperienza insegna qualcosa di nuovo e nel nostro bagaglio quest’anno sicuramente c’è qualcosa in più, fra le bellezze e le fatiche che fanno della nostra vita, proprio la nostra.
Ehi, bentornata, tutto bene le vacanze? Si, si … Tutto bene, tutto bene!
Ago 28, 2015 @ 12:52:14
Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.
…
Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
Far finta di essere sani.
Far finta di essere…
Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.
…
Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, migliorano piano piano
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
(Giorgio Gaber)
Tutto bene, come sempre!
Ago 28, 2015 @ 12:54:52
Ci voleva Nadia!!!
Ago 28, 2015 @ 15:58:17
Tre cuori che battono…all’unisono
Quando si attraversa il dolore così profondamente credo che diventa come parte della vita stessa…..quante emozioni mi sono arrivate, sentendovi immersi così a ciò che stava accadendo.
Che bello poi scoprire che si può anche a dire dopo un esperienza così …..Si, si tutto bene.
E un modo particolare di vivere il dolore e le esperienze faticose e di elaborarle
Ago 28, 2015 @ 16:39:26
Si Luigina, io credo che sia importante poter trattare alcune questioni quando sono diventate tiepide, riuscendo così a condividerle. Altrimenti si rischia solo di riversare sugli altri le proprie fatiche a ‘mo di sfogo e, come ben sai, non è questa mai la mia finalità quando scrivo un post. Bella l’immagine del triplo battito…. 🙂
Ago 28, 2015 @ 17:45:21
💗 nata dai racconti delle vostre vicissitudini nella notte,
delicatezze e trovarle in tre …