di Irene Auletta
Da bambina mi sono sempre piaciute e da adulta, appena ne trovo un paio giuste per me, fatico a non cedere alla tentazione. Si sa che le donne hanno con le scarpe un rapporto tutto loro! Le scarpe rosse poi, al di là della moda del momento, sono sempre state una mia passione, come quella di tante altre donne.
Mia madre e altre sue coetanee, raccontano di come anni fa, questo colore veniva sovente associato a donne “leggere” al punto che acquistare un paio di scarpe rosse poteva configurarsi come un atto di vera e propria trasgressione.
Oggi, per fortuna, non è più così. I colori hanno invaso alla pari tutti i capi di abbigliamento senza alcuna distinzione e di certo non è strano e neppure originale indossare scarpe dei colori più svariati.
Ma le scarpe rosse rimangono peculiari al punto che negli ultimi anni sono divenute simbolo e icona della campagna mondiale contro la violenza sulle donne, quasi a sottolineare quel confine fragile e da proteggere sempre, tra il piacere e la violenza, il dominio e la libertà, la gioia e il dolore.
Penso a cosa possano condividere in proposito molte madri con figlie adolescenti e quanto ancora l’educazione debba necessariamente riprendersi in mano per andare oltre gli slogan e raggiungere i bambini e i ragazzi che stanno crescendo e ricercando significati, proprio sui temi dell’uguaglianza e della violenza.
Ho raccontato recentemente durante un incontro di formazione che un’assessore di un piccolo comune, di fronte al mio parlare di inserimento dei disabili nel mondo della scuola, ha tenuto a sottolineare con un sorrisino per me indecifrabile, che il termine moderno oggi è inclusione.
Cosa c’entra? Io sono un po’ stufa delle parole che continuano a cambiare e dei significati che non solo rimangono sempre uguali ma a volte tendono anche ad involvere. La violenza, l’emarginazione, le disuguaglianze, l’ignoranza, vanno nominate e affrontate come tali, senza perdere l’occasione per farlo, ogni giorno.
Ogni volta che sentiamo parlare “di donne leggere”, “che se le vanno a cercare”, “che le meritano”, guardiamo dritto negli occhi il nostro interlocutore e non lasciamo alcun dubbio circa il nostro dissenso. Anche questo vuol dire fare educazione e insistere a chiamare le cose con il loro nome.
Non quello più alla moda, ma quello che nel suo dirsi non ne tradisce i significati, indipendentemente dai colori che indossano.
Nov 23, 2014 @ 11:39:19
…mi hai ricordato un paio di scarpe rosse che avevo comprato all’età di 17 anni e che adoravo.
Si guardiamo negli occhi e chiamiamo le cose con i loro nomi senza tirarci indietro ed esimerci da farlo.
Grande forza.
Grazie Irene!
Nov 23, 2014 @ 11:42:19
Grazie a te Luigina …. Che la forza sia con noi!!
Nov 23, 2014 @ 11:54:45
allora siamo anche un po’ il “Club delle scarpe rosse”…primo paio ballerine (di vernice) rossa comprate a Milano (in centro) all’età di tredici anni…a simboleggiare tante cose legate al passaggio verso una femminilità abbozzata che si avviava sulla strada di una maturità possibile.
E, davvero, ce n’è sempre di strada da percorrere insieme, tra passato, presente e futuro…
Nov 23, 2014 @ 20:29:30
si bello Monica … mi piace il club delle scarpe rosse!
tema molto, molto delicato ma mi piace davvero tanto immaginare che un giorno o l’altro potremo affrontarlo anche come gruppo Amazzone o Penelope… chissà! 🙂
Nov 23, 2014 @ 18:19:58
la violenzasulle donne è un argomento che da dieci anni mi interessa. non che prima nonm i interessasse. semplicemente non mi aveva mai toccata e come tutte le cose che non ti toccano le senti tue ma non sono tue. non sai quante volte “le hai volute” “te le sei cercate” mi son sentita dire. Ogni giorno leggo di una donna uccisa e rabbrividisco. fortunatamente le leggi stanno cambiando purtroppo la paura delle denunce resta ancora molto alta perchè nonostante i cambiamenti in positivo le pene (se ci sono) sono molto molto leggere e rischi di denunciare e ritrovartelo dopo un mese fuori piu incazzato di prima. Ho letto un articolo proprio ieri dove si parla di ripartire rieducando i bambini picccoli. ripartire da loro. parlare. fare propaganda nelle scuole. w le scarpe rosse….
Nov 23, 2014 @ 20:33:49
Hai ragione Daniela, più un argomento ti tocca da vicino e più ne senti tutto il calore che, in casi come questi, finisce con lo scottarti.
Affrontare la questione anche con lo sguardo educativo è davvero importante e proprio i bambini e i ragazzi sono destinatari da non perdere di vista. Concordo … W le scarpe rosse!!