fiore e lunadi Irene Auletta

Prima candelina. La ricordo ancora. Per te e per quel gesto di soffiare che sembrava solo in ritardo ma che non sarebbe mai arrivato. Ci sono voluti anni per smettere di cercare quanto non poteva esserci e intravedere le luci del possibile.

Per i primi anni, insieme alle candeline sulla torta, si spegnevano i sogni e ricordo giorni senza sole, d’estate e d’inverno.

E così ci hai richiamato a te, minacciandoci di andartene. Senza parole l’hai urlato forte e chiaro e, finalmente, ci siamo risvegliati da quel torpore che solo la delusione dolorante conosce bene.

Incrociando storie, simili alla nostra e ognuna particolare, abbiamo scoperto le stesse scene e gli stessi copioni, come sfide ostinate per i vari attori di turno su quello scomodo palcoscenico. Insieme a quell’impertinente ricerca di senso che probabilmente dovrebbe coinvolgere tutti i genitori anche se, per qualcuno, è più facile dimenticarselo per qualche tempo. Per noi no. Non è mai stato possibile non interrogare, ogni giorno, il senso della nostra storia, della tua e della nostra vita.

Ed eccoci oggi. I fiori hanno preso il posto delle candeline, illuminati da quel sole che scalda la malinconia nascosta dietro ogni sorriso. Conosciamo solo questa gioia, noi che ti amiamo ogni giorno, tra sfide e scommesse. Una gioia che ha sempre mille sfumature e che contiene  tanti stati d’animo intrecciati tra loro in modo indissolubile.

Ho rinunciato da anni alla ricerca della gioia pura e da allora mi nutro dell’unica cosa pura presente nella mia vita. Il tuo amore, dono che si rinnova ogni giorno.

Fiori dolci per te figlia. Perchè sei fiore e meraviglia, sei luce e ombra, sei sole e luna.

Perchè sei Luna.