Assistiamo quotidianamente allo strano fenomeno che trasforma affermazioni importanti in luoghi comuni, con il rischio di non poter più godere neppure di quelli. Che fine ha fatto la mitica “non ci sono più le mezze stagioni” che va a braccetto con “si stava meglio quando si stava peggio”? E via di questo passo.
Sento spesso ripetere, in questi tempi complessi, l’idea di imparare dalle crisi e sovente, l’affermazione appare già una sorta di mantra svuotato del suo significato più profondo e autentico. Insomma come recitare, con banalità estrema, che grazie alle disgrazie abbiamo imparato questo e quello e che anche la morte, come esperienza estrema, è occasione e possibilità per potersi sempre portare a casa qualcosa.
Va bene. Ci sto. Ma poi dobbiamo provare a tradurre nel quotidiano cosa vuol dire tutto questo e soprattutto, cosa ce ne facciamo di quello che abbiamo imparato anche attraversando crisi, dolori e perdite.
La schizofrenia di chi si spertica a declamare questi principi, chiuso ogni giorno nella sua piccola storia che guarda solo se stessa, ho paura che possa essere contagiosa.
E’ per questo, che quasi ogni giorno torno a chiedermi cosa posso imparare da ciò che attraverso e come posso immediatamente farmene qualcosa nel condividerlo con altri.
Da tempo sono infastidita e allergica ai vari urlatori che mi sembrano interessati solo alla caccia al colpevole, come surrogato di quella alle streghe. Ma, siamo ancora qui?
Con questi atteggiamenti cosa possiamo imparare dal momento storico che stiamo attraversando, dal senso di precarietà che si respira ogni giorno, dall’incertezza del futuro, dalla possibilità di trasformare i problemi come occasione per mettere alla prova la nostra intelligenza e creatività cognitiva?
Ecco, forse questa può essere la mia strada. Continuare a chiedermi che cosa posso fare e come posso condividere la nuova strategia pensata.
E’ pochissimo, è vero.
Ma come dice stamane Massimo Gramellini nel suo articolo, a proposito dell’immaginare possibilità altre, “prendetemi per pazza, ma non per scema!”.
Lug 25, 2012 @ 09:54:58
grazie a Igor per la ricerca del link musicale che ha evocato il titolo!