Il post La saggezza nel salir le scale, ha suscitato questo scambio su Facebook con una mia amica. Ho pensato di farne un post…

    • Cinzia Bettinaglio Quindi l’esercizio e la ripetizione non aiutono l’arte di vivere nel mondo…?…

    • Igor Salomone non ho detto questo, pensa a quante volte saliamo delle scale…

    • Igor Salomone battute a parte, credo che l’esercizio e la ripetizione allenino l’esercizio e la ripetizione. Non sto scherzando. Dunque il punto è che cosa esercito e cosa ripeto. E di solito si ripetono e si esercitano dei gesti. Dunque si tratta di capire in che misura i gesti che esercitiamo restituiscono un nesso con i nostri gesti quotidiani

    • Cinzia Bettinaglio è anche il concetto di antropotecnica che propone Sloterdijk…mi sto cimentando con il suo libro Devi cambiare la tua vita… Anche se mi lascia perplessa che il significato “verticale e ascendente” della vita sia prodotto dalla ripetizione dei gesti, anche quotidani….
    • Igor Salomone Non conosco… Interessante però. Cos’è il significato verticale e ascendente della vita? Ad ogni modo, non è la ripetizione dei gesti in sè il succo. Quello produce solo automatismi. È il loro ascolto nella ripetizione. E l’ascolto di se stessi nel gesto ripetuto. Questo, per lo meno, l’ho imparato in tanti anni di pratica marziale…

    • Igor Salomone A te cosa lascia perplessa?

    • Cinzia Bettinaglio siccome sono pigra, mi piace di più pensare che alcune “elevazioni” si producano per salti evolutivi…insomma “illuminazioni” meno faticose della continua autoriflessività…

    • Igor Salomone Ah, ma io sono pienamente d’accordo! La ripetizione del gesto peró, non è semplice accumulo di conoscenza. È produzione di uno stato mentale che produce illuminazione. Ovvero conoscenza immediata, ad ampio raggio e in discontinuità con la conoscenza precedente. Non si impara a poco a poco come muoversi, ma d’un colpo. Il resto è una messa a punto