In un’atmosfera alla Liga tra cosce e zanzare, il primo Agorà all’Anfiteatro Martesana di Milano è andato. Sei storie lette in un crescendo di intimità inaspettata. O forse attesa, ma non del tutto sperata. Educatrici ed educatori che raccontano, che scrivono, che leggono. Storie che val la pena di intrecciare. Il pedagogico è anche qui, nella tessitura fine di una narrazione collettiva che apre una conversazione senza un inizio e senza una direzione stabilita. Come accade sul web. Ma ne abbiamo parlato la sera prima, altrove. Il prossimo appuntamento è a novembre. Stay tuned. Ah, un appunto lo farei: troppo poche una trentina di persone per un evento così. Diamoci da fare. I materiali presto li troverete qui, ma non fatevi illusioni, esserci è un’altra cosa.
Agoràmmo…
1 luglio 2011
Taccuino agorà, Chi non rischia non educa, storie educative 2 commenti
Lug 01, 2011 @ 16:07:20
Mi è piaciuta molto la serata. L’idea dei bigliettini colorati che rilanciano pensieri e connessioni. La musica di sottofondo che ha generato e attivato emozioni sonori e ricordi…non per altro i “titoli” scelti da me (faticosamente perchè la mia mente rilancia di continuo e la scelta è per me sempre faticosa…) sono tutti titoli di canzoni. Alcune conosciute, altre un pò meno. E non sono l’unica ad avere associato canzoni a storie educative. Mi piace. Mi piace perchè rilancia e dà forza alla mia tesi di laurea che crea un ponte e una connessione tra musica, educazione e cura di sè.
Dopo tutto, certe notti la radio che passa Neil Yang sembra avere capito chi sei e somigliano a un vizio che non vuoi smettere smettere mai…
Grazie. Alice
Lug 01, 2011 @ 17:11:24
:-))