di Irene Auletta
Non credo che questo sia un tuo atteggiamento esclusivo e il fatto che tante persone con disabilità vengano definite testarde depone a favore di questa interpretazione.
Certamente tu ci poni una bella sfida quotidiana soprattutto in quei periodi dove la tua posizione o volontà si esprime “contro a prescindere”. Il fatto poi che, per esprimerti, non possa utilizzare la parola ti ha portato negli anni ad elevare ad arte quella capacità di usare il tuo corpo per dirci che non ti va, che non ci pensi nemmeno o forse, semplicemente, che vuoi esserci senza eseguire sempre le nostre indicazioni o la nostra volontà. In particolare, tra i tuoi pezzi forte, ci sono l’inchiodarsi con i piedi al terreno con una forza sorprendente e il buttarsi a terra come must insuperabile.
Ricettina semplice sentita troppe volte e valida per tutte le stagioni? Comportamento oppositivo! Io non lo posso più sentire.
Come ho raccontato altre volte in questi casi è facile cedere alla tentazione di spingerti, tirarti, farti da contrasto e purtroppo questo stesso comportamento l’ho osservato sovente da parte di genitori e operatori. Capisco che è una reazione spontanea, a volte esasperata da numerosi tentativi di convincimento falliti miseramente ma, ahimè, non funziona.
E così stamane siamo qui, a casa da sole e alla terza mattina di risveglio parecchio mattiniero. Reagisci ad ogni cosa con una tensione e un contrasto e sento che fra poco, se non trovo un’alternativa, mi parte il cipiglio da maresciallo.
In assoluto silenzio mi arrendo ai tentativi verbali e, nell’attesa e nel ricordo, la tua maestra Angela mi viene in aiuto, nel racconto di cosa riesci a fare con lei negli ultimi mesi di lezioni Feldenkrais.
Passano i minuti e non manca molto all’arrivo del pulmino ma provo a non pensarci. Ci sorridiamo e con un cenno ti invito a quel passaggio fondamentale per prepararci ad uscire di casa.
Qualche secondo ancora e poi scegli tu e con serenità procediamo nelle infinite cure quotidiane.
Allora te lo dico. Te lo ricordi cosa dice la maestra Angela? Abbiamo fatto tante cose nuove sempre lentamente e nella delicatezza.
Già, gentilezza e delicatezza, ecco le nostre sfide. Ogni giorno
PS. Stamane, cosa più unica che rara, il pulmino l’abbiamo aspettato noi!
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