di Igor Salomone
Ecco la seconda recensione al mio romanzo L’eredità spezzata da parte dell’amico Davide Locastro. Pubblicata sulla sua bacheca Fb, mi è sembrato giusto dargli spazio anche sul blog. Grazie Davide, come ti ho risposto il giorno in cui l’hai pubblicata, per averlo letto e per avermi restituito il tuo prezioso sguardo. Nelle tue parole ho ritrovato le mie. Quelle del romanzo e quelle della vita.
La prima recensione la trovate qui.
“Ci sono libri che restano per il talento immenso di chi li ha scritti; altri restano per la potenza della storia che raccontano; altri ancora per le emozioni che trasmettono, per il segno che riescono a lasciare in chi legge.
Igor di talento ne ha, anche se è dal vivo, nella realtà di una relazione fatta di corpo, gesti, sguardi, voce, a volte lacrime e sudore, che ha costruito quello che per me (e per molti altri) è il suo personale mito. La storia c’è, anche se è una non storia, fatta di silenzi, vuoti mai riempiti, cose non dette; una storia non è fatta solo di ciò che accade, ma anche (e soprattutto) di ciò che non accade, di ciò che sarebbe potuto accadere. E poi ci sono le emozioni, quelle raccontate, che appartengono al romanzo e a quelle di chi legge o, meglio, a quelle che nascono dall’incontro della storia con il suo lettore.
L’eredità spezzata è un libro dentro ad un altro libro; è la costruzione di un’eredità negata e tuttavia presente; è la storia di padri che generano figli e diventano a loro volta padri e della loro incapacità di lasciare un segno che diventi storia.
Ho letto questo libro con occhi di padre. L’ho letto pensando a mio padre e a mio figlio. Lasceremo comunque un’eredità, che lo vogliamo oppure no.”
Davide Locastro
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