Cosa regali quest’anno a tua figlia? La domanda arriva da una collega ma si ripete in diverse occasioni. E ogni volta prendo tempo anche se ormai la risposta, da parecchi anni, è molto chiara dentro di me. Le regalo esperienze, ho detto, perché questi sono i doni che preferisci.
E così, proprio in occasione di questa vigilia natalizia, mi ritrovo a dedicare parte del mio tempo di lavoro ad una madre, perché possa incontrare i suoi figli in una visita protetta.
Organizzare un pranzo all’interno di un servizio sociale non è il massimo ma, con un po’ di fantasia l’ambiente può essere scaldato. Porto da casa mia una tovaglia adatta alla festa, piatti e bicchieri colorati e altre piccole cose da mettere a disposizione.
Quando la signora arriva, prima dei suoi figli, le chiedo cosa ha portato e di cosa eventualmente ha bisogno. In un sacchetto ingombrante intravedo doni che sono oggetti e anche non poco costosi, soprattutto pensando alla situazione in particolare. Per il pranzo quasi nulla, in attesa dei doni altrui. Metto a disposizione della signora quanto ho portato io e quello che altri operatori hanno pensato di offrire e il cibo, dolce e salato, inizia a scaldare la stanza di Natale.
Proprio pensando a mia figlia penso che Natale è un’esperienza di casa, di incontri, di sorprese e di affetto. Per qualcuno quasi impossibile da vivere.
Mentre il pranzo prende il suo tempo, cerco di disturbare il meno possibile rimanendo in un’altra stanza, seppur vigile a quello che accade. Ci siamo solo noi in questa giornata che annuncia feste e tutti gli altri uffici sono già chiusi. Si alternano sentimenti diversi mentre intercetto i dialoghi tra madre e figli. Quando le cose hanno occupato la scena il silenzio prende tutto lo spazio e, mentre i figli sono concentrati a sperimentare i loro oggetti tecnologici la madre è alle prese con il suo cellulare. Non si vedranno prima di dieci giorni ma al momento questo è il massimo che possono condividere.
Penso che le disabilità relazionali sono tra le peggiori che incontro nel mio lavoro e mi accorgo che, proprio nel dialogo tra genitori e figli, producono toni graffianti. Le cose sono solo cose e probabilmente per questa madre non potrebbe essere diversamente. Lei stessa forse non immagina neppure dove poter attingere alla ricerca di altro, di sentimenti, di carezze o di parole affettuose.
Verso la fine dell’incontro li sento ridere e il clima mi raggiunge più sereno. Ci sono esperienze un po’ al limite che comunque possono essere dono e oggi sento di aver fatto la mia parte. Buon Natale a tutti penso, mentre di buon umore ritorno alla mia vita.
Dic 24, 2015 @ 15:13:25
Si Irene, ci sono dimensioni relazioni che lasciano un po’ così …le descrivi con
rispetto e buon senso nel pensare anche a come essere d’aiuto. Questo e’ ciò che accade nel mondo….e i tuoi pensieri a riguardo arrivano forti e delicati. Bello leggerti
Dic 24, 2015 @ 15:20:16
Grazie Luigina per le tue letture e restituzioni mai formali e piene di ciò che ti ha raggiunto 😊🌸
Dic 24, 2015 @ 17:02:28
Cara Irene, come è vero quello che scrivi!!!
Come sei rispettosa della mancanza inconsapevole di questa mamma … che sicuramente non sa dove attingere doni diversi da quelli che ha portato. Quei doni affettivi, che restano e costruiscono relazioni, e che sicuramente non ha nel suo bagaglio di vita perché ne ha ricevuti pochi o nulla … che dispiacere per lei.
La ricchezza è dono di sé e Gesù ne è un esempio. Il Natale a questo dovrebbe servire, a ricordarci di essere dono per gli altri come ha fatto lui, incarnandosi.
Grazie di quello che scrivi.
Ci arricchisci sempre.
Dic 24, 2015 @ 18:02:55
Grazie anche a te Martina per il rimando.
Scrivere per me è bello e fonte di apprendimento ma la condivisione è lo stimolo più grande a proseguire!
Dic 24, 2015 @ 21:54:16
Grazie Irene, i tuoi post sono preziosi per me. Ho scelto di seguirti in silenzio, con la discrezione che, secondo me, meritano le “cose”che vengono dal cuore come tutti tuoi scritti: grazie! Infrango la regola che mi sono data per augurarti ogni bene in questa notte che per chi crede, e’ Santa! Emanuela
Dic 25, 2015 @ 21:42:27
grazie Emanuela! Anche le voci che rompono il silenzio sono preziose e confermano il senso di continuare a scrivere e condividere. Buone feste anche da parte mia