gia, proprio cosìdi Irene Auletta

Ma sarà sempre così?

Stamane sei già frizzante come l’aria e quando ti ricordiamo che andrai al nuovo Centro con il pulmino sembri attenta e pronta alla nuova ritrovata autonomia. Per due anni hai dovuto rinunciare a quella piccola possibilità, tornando ad affidarti agli accompagnamenti dei tuoi genitori da un capo all’altro della città. Anche quello ci ha riservato belle sorprese e già so che mi mancheranno i nostri viaggi, con la musica di sottofondo o nel silenzio delle nostre conversazioni d’amore.

Figurati se non mi commuovo solo a scriverne. Cavolo che lagna che è diventata tua madre.

Scaccio i pensieri delle nuove preoccupazioni che sono tornate a bussarmi nel petto. Come te la caverai nella nuova esperienza? Riuscirai a farti capire e un pochino rispettare? Vedranno in te qualcosa di diverso da quello che sai fare per incrociare il cuore di ciò che sei?

Non posso fare a meno di sbirciarti dal balcone e mi vergogno a dirlo anche a tuo padre che per fortuna ti accompagna verso la nuova abitudine con quella giusta distanza che lui sa mantenere nei confronti delle tue nuove esperienze. Per anni i viaggi con il pulmino sono stati il tempo della distanza tra casa e scuola e viceversa. Un tempo tuo per fare pausa dalle esperienze e dalle emozioni. Ora si ricomincia e spero farai buoni viaggi, figlia mia.

Ci accontentiamo di piccole cose noi che riusciamo a dare valore ai granelli di felicità e che, rispecchiandoci in essi, ritroviamo ogni volta il senso della vita. Almeno, per me è di certo così.

Ti guardo andare e il freddo accompagna quelle due righe sulle guance, amiche di tanti giorni.

Si figlia, credo proprio che sarà sempre così.