Arriviamo di corsa perché dopo una breve pausa a casa ci aspetta Angela, la tua maestra Feldenkrais, che ogni volta ti permette nuove esperienze ed incontri con il tuo corpo e le sue possibilità.
Entriamo nella nostra piccola ascensore e ci imbattiamo in due bambini di circa nove, dieci anni e nella gentile signora che vedendoci arrivare ci ha atteso. I due bambini sono vicino allo specchio dove di solito ti piace stare ma oggi il tuo interesse e’ rivolto principalmente a loro.
Agiti le braccia e ridi curiosa di questo piccolo viaggio insieme sino al nostro settimo piano, contenta della compagnia. Al momento dell’avvio dell’ascensore accenni anche qualche saltello e noto la faccia stupita e preoccupata dei due bambini, costretti a condividere con noi quello spazio angusto.
Luna fa così quando è contenta e non potendo parlare sta cercando di salutarvi con il corpo, dico per raccontare il tuo comportamento.
Sono solo preoccupato che con questi saltelli l’ascensore precipiti, mi dice serio uno dei due bambini, utilizzando lo stesso tono che potremmo incrociare in qualche programma di divulgazione scientifica.
Lo rassicuro e guardo la madre con un sorriso. In realtà, mentre sto accarezzando le mani di mia figlia per evitare che coi i suoi movimenti incontrollati possa spaventare, mi sento sprofondata in un mondo parallelo, seppur nell’angusto spazio di poco più di un metro quadro.
Che strana quella, li sento dire mentre si affrettano ad uscire.
Ti abbraccio come a volerti proteggere da quel commento a noi tanto familiare e ti sussurro all’orecchio strano tipo quel bambino! Ti sorrido, leggera del mio stesso pensiero e mi accorgo che lo penso davvero!
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