Domenica cinema. Finalmente riusciamo a vedere un film che settimana scorsa ti avevamo promesso ma rimandato a causa del tutto esaurito.
Al mio fianco una ragazza probabilmente tua coetanea.
Sedicenne con l’aria tra l’annoiato e l’attesa mastica rumorosamente un chewing-gum controllando di continuo il suo smartphone. All’inizio del film mi ritrovo a fare un paio di respiri profondi per non farmi troppo disturbare dal comportamento della mia vicina e mi aiuta pensare che avresti potuto essere così anche tu, proprio così.
Mi concentro sul film o meglio, su te che guardi il film, rimanendo sempre il mio spettacolo preferito. All’inizio l’atmosfera nuova, i fantastici scenari, la luce dei prati ti emoziona tanto, facendoti scappare quelle tue risate che sembrano stonare in luoghi di silenzio che non decodificano i tuoi commenti. Poi la trama si infittisce, le tinte diventano intense, a tratti drammatiche. Completamente rapita sei incollata allo schermo con lo sguardo serio e attento. Emozionata e completamente in silenzio.
Verso le ultime battute mi accorgo che anche la ragazza al mio fianco si è fatta silenziosa. Ha smesso di masticare, di controllare il telefono e, con sorpresa ed emozione, mi accorgo che si asciuga lacrime di commozione. Cosa non nascondono alcuni comportamenti di forma!
Si riaccendono le luci, movimento in sala e noi al solito aspettiamo che il gruppo numeroso esca anche per evitare di essere travolti, noi che ci muoviamo ad un ritmo tutto nostro.
Mi trattengo ad ascoltare i commenti dei miei vicini. La ragazza davvero commossa, continua ad asciugarsi qualche lacrima mentre la madre la prende in giro, insieme ad un bambino piccolo che passando accanto le fa il verso canticchiando la canzone del film. La madre mi pare diventata l’adolescente, con i suoi commenti fuori luogo.
Vorrei dirle di smetterla di ridere in quel modo e di prendere in giro la figlia. Vorrei dirle che quella commozione e’ una cosa bella, da non perdere e magari, da trattenere in un abbraccio che a quell’eta può essere solo rubato al termine di un film così. Vorrei dirle che sua figlia avrebbe potuto essere la mia. Ma lei non può capire.
Incrocio lo sguardo della ragazza e le faccio un sorriso che spero le parli. Poi, tu occupi di nuovo la mia scena con tutta tua la presenza e il mondo intorno si dissolve lasciandomi un fondo di dispiacere.
Ci sono occasioni perse che neppure si intravedono e io che viaggio ogni giorno con la mia lente di ingrandimento, lo so.
Feb 10, 2014 @ 09:27:43
Bello Irene… Leggendoti ci si rende conto di come si é immersi in contesti di pensiero banale e banalizzante che fanno emergere ciò che è il luogo comune al posto di ciò che è importante. Vorrei avere la lente del tuo sguardo per guardare mio figlio, non solo per non perdere occasioni ma soprattutto per insegnargli a guardare il mondo in questo modo. Ho sempre ritenuto “speciale” il tuo modo particolare di guardare ai figli (la tua e quelli degli altri) non tanto a causa della disabilità ma purtroppo o per fortuna per ciò che attraverso di essa , dolorosamente e con onestà ti concedi di vedere. Invitando gli altri a dismettere sguardi brevi per provare a sostare tra ambivalenze che sfidano le ovvietà.
Feb 10, 2014 @ 09:35:07
Se quello che scrivo Nadia può davvero invitare gli altri “a dismettere sguardi brevi” per provare a sostare altrove, ne ricavo già una ricompensa anch’essa “speciale” …… Grazie a te quindi e alle tue parole che connettono sguardi e storie.
Feb 10, 2014 @ 13:29:51
a volte le apparenze ingannano vero? Però. devo dirti che come sono fatta io…alla mamma le avrei fatto notare le sue parole fuori luogo, La descrizione riferita alla ragazza. ha fatto commuovere me, forse perchè, anch’io piango ad un film commovente, persino ad un cartone animato
Feb 10, 2014 @ 17:07:45
In effetti Paola anche per me non è stato facile tacere …. Ho imparato negli anni che anche la commozione e’ un bel sentimento, ma forse ancora per molti non è così 🌺😊
Feb 10, 2014 @ 19:01:07
Purtroppo in questi nostri tempi gli adulti fanno sempre più concorrenza agli adolescenti!