Madre e figlio in coda al supermercato. Il ragazzino sta facendo delle richieste con insistenza e, per tutta risposta, la madre pare recitare sermoni che pongono al centro la poca riconoscenza del figlio e il suo non essere mai contento di nulla.
Padre e figlia al bar parlano dei doni natalizi e dello scarso rendimento scolastico. Pensi di meritarti di più di quello che hai ricevuto? Se alla tua età, in seconda media, avessi portato a casa una pagella come la tua, mio padre mi avrebbe anche sospeso quella misera mancetta che mi dava, altro che regalo a Natale!
Leggo un articolo online. Una madre “ha deciso di regalare un iPhone al figlio tredicenne Gregory. Il regalo però era accompagnato da un vero e proprio contratto di 18 punti che il figlio ha dovuto sottoscrivere per ricevere e potere utilizzare lo smartphone”. Meritano davvero di essere letti tutti, i diciotto punti.
Ci continuo a pensare, e qualcosa proprio non mi convince.
E’ come se in tutti questi esempi sentissi un tono lamentoso, più da omelia che da commento educativo. Sia chiaro, non mi chiamo fuori dal coro e non voglio puntare il dito verso nessuno, ma mi piacerebbe provare a interrogare il fenomeno, perchè di fenomeno si tratta.
Ricordo la direttrice straordinaria della scuola per educatori in cui ho insegnato per quindici anni. Me la vedo davanti agli occhi mentre gesticolando, come solo lei sapeva fare, dice: il guaio di tanti pedagogisti ed educatori è che sono noiosi e pedanti! In effetti è proprio la pedanteria che trovo stucchevole nelle prassi educative e l’essere noiosi, aggiunge solo il tocco finale. Ma allora, come mi diceva qualche giorno fa una collega, bisogna per forza essere brillanti per insegnare qualcosa?
Certo che no. E’ vero, ci sono nella memoria esempi di genitori o insegnanti importanti, che hanno saputo insegnare qualcosa nonostante, o forse anche grazie, il fatto di averlo fatto in modo noioso. Ma tra l’essere sempre brillanti e il diventare man mano solo opachi, ci saranno pure terre di mezzo.
Mi trovi noiosa figlia mia? I miei studenti mi avranno trovato noiosa?
Certo il connubio noiosa e anfetaminica, deve essere mortale, ma io apparterrei senza dubbio proprio a quella categoria. Quello che però mi preoccuperebbe di più sarebbe essere o diventare, noiosa e pedante perchè so bene che effetto mi fanno le persone così. Mi fanno spegnere e, insieme alla voglia disperata di scappare, raramente mi lasciano tracce significative dell’incontro.
Il dito pedagogico puntato contro e che prescrive certo non è il massimo, ma vogliamo parlare anche delle logorroiche chiacchierate educative che si presentano fintamente come molto democratiche?
Non è facile, lo so. Siamo educatori e genitori alla ricerca di nuovi stili, modelli e significati. Mi piace la sfida e ci voglio proprio provare.
Un piatto di spaghetti alle vongole veraci?
Gen 04, 2013 @ 17:10:23
http://faithjano.myblog.it
mi sembra una riflessione seria e molto condivisibile… a proposito dell’articolo citato nel post