Facendo zapping in tv, soprattutto durante la mattinata, si viene sommersi da una valanga di non senso che entra nelle nostre case e immagino invada soprattutto coloro che sono meno capaci di attrezzarsi con idonei scudi protettivi contro la mediocrità e la stupidità dominanti.
Mi colpisce sempre la quantità di programmi culinari che riempiono i vari canali promettendo ricette strabilianti finalizzate a trasformare ciascuno di noi in un cuoco doc. Poi, giusto per non farsi mancare nulla, il giorno dopo le grandi abbuffate festive, ecco una serie di programmi che prontamente elargiscono consigli su come smaltire peso e calorie in eccesso. Insomma, cose da pazzi.
Ma come? Dov’è finito il gusto per la buona cucina, il piacere di assaporare cibi e buona compagnia? L’impressione veicolata dai media è veramente pessima e restituisce un’immagine quasi schizofrenica che da una parte invita a cucinare pranzetti prelibati e dall’altra, con ancora l’ultimo boccone in bocca, inizia a prescrivere rimedi per evitare che rimangano tracce del trasgressivo piacere.
Programmi che sono proprio figli di questa nostra epoca confusa e instabile.
Senza nulla togliere a quanto esiste, anche nel rispetto delle persone che gradiscono, mi piacerebbe immaginare una maggiore integrazione con proposte che promettano abbuffate di significati. Ci pensate a qualcosa che rinforzi le fila di quanto proposto da Roberto Benigni nella sua recente lettura della Costituzione Italiana? Quanto ne avremmo bisogno. Vuoi dire che poi dovremmo anche pensare a palestre per snellire i pensieri?
Mia figlia mi reclama. Dopo la saga di Guerre Stellari ora si sta appassionando a quella del mitico Indiana Jones.
Arrivo tesoro, mi hai salvato da una serie di elucubrazioni pericolose.
Tra topi e serpenti ci facciamo grasse risate!
Rispondi