Ci pensavo proprio ieri, durante una gita in montagna.
Come mi accade quasi sempre, durante la salita mi pento.
Mi pento di aver accettato la proposta e di essermi fatta tentare dal desiderio di andare, alla scoperta di un nuovo sentiero e di una nuova meta.
Al ritorno, anche qui, nulla di nuovo. Un po’ dolorante, sento che mi accompagna la soddisfazione di non aver ceduto al pentimento e di aver fatto vincere la mia volontà.
Si, perchè come in tante altre questioni della vita, per me, la volontà fa davvero la differenza.
Tante volte, guardando i figli, si cercano aspetti di sè in cui riconoscersi e quando ciò accade, l’incontro si dipinge di tinte di grande intensità emotiva.
Per molti è la somiglianza fisica, per altri la gestualità o aspetti del carattere.
Per me è proprio lì.
In quella tua volontà tenace che a volte mi fa impazzire alla ricerca di nuove strategie, ma che quasi sempre mi fa riconoscere in te, così diversa da me.
Guardando il cielo ricco di nuvole e della mia fatica, durante la discesa, ho pensato che sono contenta di quello che ti ho insegnato.
Tra un sasso e l’altro, ho rifatto con te un tacito e ostinato patto.
Continuerò a insegnarti la mia volontà, perchè diventi tua, sempre di più.
Lug 11, 2012 @ 07:53:38
Questo post e quello precedente sulle fatiche, che ho letto entrambi ieri sera, sento che hanno un intreccio. Mi sono venute in mente due cose:
a) il sostegno immaginario, ricercare per alimentare la volontà e superare le fatiche. Per aiutarmi a camminare in salita ricordo che un amica una volta mi ha detto che potevo pensare di avere tra le mani una corda che mi aiutava a tirarmi su. Facendo il gesto sentivo di andare avanti…allenavo la volontà
b) come dici tu spetta all’adulto insegnarla perchè diventi per l’altro un allenamento ed è un gesto di profonda tenerezza e cura. Matteo mio nipote ogni volta che doveva fare qualcosa da piccolo all’ultimo aveva dei ripensamenti. Chissà cosa lo bloccava. Mia sorella doveva continuamente sostenerlo ed era dura e quando tornava ad esempio dalla partita si era divertito ed era contento di esserci andato. C’è un momento di incertezza che chiede di essere superato proprio per andare oltre e forse è costitutivo delle esperienze. Credo che per lui quei tanti momenti che si sono susseguiti negli anni sia stato un allenamento e richiedeva “farsi sostenere”… oggi all’età di 15 anni presenta una forte volontà. E’ proprio bello vedere che attraversa la vita così! Che bello sentirlo raccontare come un insegnamento tra madre e figlia 🙂
Lug 11, 2012 @ 08:59:32
grazie Luigina! In fondo è una ricerca continua per tutti noi che non ci arrendiamo al primo senso o a quello più superficiale. Quando la mia volontà di incontra/scontra con quella di Luna sono scintille … ma le penso come scintille d’amore.
Lug 17, 2012 @ 19:59:34
sono figlia di una madre che mi ha inculcato il senso dell’andare avanti, dell’essere forti nonostante le avversità, i problemi, la fatica, neanche attraverso le parole, ma solo con gli esempi. siamo noi madri le portatrici di questo dono, da sempre abituate ad ogni ostacolo da superare. è un bene prezioso che stai trasmettendo a tua figlia, bravissima!