di Irene Auletta

Mi piace sempre molto guardarti da lontano, osservando il tuo modo di stare nel mondo e nelle esperienze, quando non sei vicino a me.  Questi momenti sono sempre multicolor perché alla gioia, all’orgoglio e alla soddisfazione si intrecciano indissolubilmente tutti quei sentimenti che a distanza risultano quasi amplificati.

Da lontano ti vedo disabile, vedo le tue difficoltà, ai miei occhi esasperate, e intercetto tutti gli equilibrismi che ormai negli anni hai imparato a fare benissimo per stare nella tua vita.

Mi commuove sempre molto la tua tenacia, il tuo entusiasmo, la tua voglia di provare e riprovare. E allo stesso modo mi commuovono le tue resistenze quando tenti di esprimere la tua volontà o quando per me è evidente che non stai capendo cosa accade intorno a te o quale richiesta ti viene fatta. 

Da vicino, nei nostri incontri quotidiani e nella nostra vita, alcuni aspetti si dissolvono e per fortuna, quando ti guardo sei solo mia figlia, la mia dolce e meravigliosa Luna. Vorrei che il mondo ti vedesse anche così e forse questa possibilità è concessa a qualche incontro straordinario e a chi ha gli occhi sintonizzati con il cuore per poter guardare e guardarti. 

Mentre sto scrivendo, ti avvicini vicino vicino al mio viso come fai quando vuoi darmi qualcosa che assomiglia quanto più possibile a un bacio e, in questi casi, non perdiamo l’occasione per fare i nostri giochi d’amore in quelle prospettive che ci fanno Noi e ci danno il coraggio e la forza per esserlo ogni giorno. 

Allora te lo sussurro ancora una volta nel nostro linguaggio del cuore.  Guardami sempre così da vicino Luna affinché il mio sguardo, da lontano, impari ogni giorno e sempre di più a respirare e a farti respirare.