donne che danzanodi Irene Auletta

Giorni di pioggia intensa. Per fortuna abbiamo l’auto posteggiata davanti casa. Oggi sarà una giornata si o una giornata no? Chissà. Scendi le poche scale che portano all’esterno è già intravedo quel tuo gesto di protesta che chiama all’appello tutto il corpo nell’abituale posizione chinata in avanti che negli ultimi tempi è la bandiera preferita della tua ostinazione.

Faccio finta di non accorgermene e inizio a distribuire tra le mie braccia ombrello, borsa, borsa da lavoro e il tuo zaino. Accidenti perchè non te l’ho messo in spalla anche se solo per compiere un tragitto di pochi metri?

Fai qualche passo e poi ti fermi, impuntandoti e decisa a non procedere. E intanto diluvia. Provo a spostarmi verso l’auto e tu mi guardi togliendoti il cappuccio. Sfida o gioco? Nel frattempo riesco ad aprire la portiera, mentre sei sotto la pioggia e accenni a fare qualche passo inciampando, come direbbe tuo padre, su una formica!

Mi avvicino di corsa, ti prendo per mano subito, mi cade l’ombrello mentre prendo al volo la borsa. Sto sudando e provo a non dimenticarmi di respirare.

Non è successo nulla tesoro, facciamo come quelli che cantano sotto la pioggia? Ma che sapore ha questa mattina, ne hai già assaggiata un po’? Lo dico mentre alzo gli occhi al cielo imitando quel tuo gesto a bocca aperta per assaporare gusto e freschezza. Finalmente ridi e così ti dimentichi per un po’ del perchè volevi opporti. Saliamo in auto e partiamo. Forse sarà una buona giornata.

Stamane, la scena mi ritorna in mente. Fiorella, un’amica di facebook, condivide di momenti difficili legati a giorni di convulsioni di sua figlia Ester, giovane donna disabile. Lo fa con leggerezza e con una delicatezza che percepisco sempre nei suoi messaggi, anche a distanza. Mi ricorda tanto Anna Maria, un’altra madre assai speciale.

Travolte dalla vita, per piccole o grandi avventure, cerchiamo ogni giorno un modo per stare in equilibrio, per non perdere la speranza e l’occasione di regalarci qualche sorriso di cuore. E così oggi mando proprio a voi questo pensiero. Madre e figlia, donne che da molti anni state attraversando il mondo con il vostro specialissimo passo di danza.

Cantiamo insieme sotto la pioggia, mentre inciampiamo, mentre ci sembra di non farcela. Forse per un momento ci sentiremo a distanza, ci verrà da sorridere e sapremo di non essere sole.