Ti aspetto al nostro solito appuntamento al tuo arrivo con il pulmino pomeridiano. Oggi cambio di programma perchè devo fare piccole commissioni e ti propongo di allungare il giro prima di tornare a casa. Dopo la tappa in cartoleria, passiamo davanti alla chiesa di quartiere e tu, senza alcuna indecisione, mi tiri verso l’ingresso e l’interno, irremovibile nella tua decisione di farci un giro.
Di solito queste esperienze le fai con tuo padre ma oggi vuoi coinvolgere anche me in questa tua curiosa avventura. Appena entrate, dopo esserti ben guardata in giro trovi un posto che ti piace e ti accomodi ad ascoltare, con grande attenzione, il silenzio.
Mi siedo lì vicino a te e ti osservo mentre ogni tanto fai piccoli suoi con la voce meravigliata dell’eco che ti risponde nella grande chiesta praticamente vuota. Momento magico. Tu ascolti il silenzio e io prego, come so fare, da laica.
Quando decidi di uscire, ci dirigiamo verso casa cercando di non perdere neppure una pozzanghera per camminarci dentro, ridendo ogni volta come fosse la prima.
Quasi sotto casa ci superano un giovane ragazzo per mano alla sua ragazza e, forse pensando di fare per lei una grande prodezza da vero figo, ti guarda e girandoti le spalle imita la tua camminata dinoccolata e instabile, ridendo di gusto con la fidanzata.
Caspita. In chiesa ero stata così brava e avevo fatto anche qualche pensiero misericordioso. Com’è che ora gli spaccherei subito la faccia e mi ritrovo a fare pensieri così terribili? Tu neppure te ne accorgi e continui a ridere delle mie facce e degli scherzi che non perdo occasione di farti.
Questa è la differenza tra me e un serial killer. Io l’ho solo pensato, e neppure per la prima volta, mentre quel ragazzo neppure se lo immagina. Ma si sarà sentito davvero tanto figo ad imitare la camminata di una ragazzina disabile? Poveretto, non sa che rischio ha corso.
Oggi ho fatto delle belle preghiere per te, amore. La prossima volta però devo farne una anche per me, per le brutte cose che ho appena finito di pensare.
Per fortuna esisti tu, che mi trascini nelle chiese.
Mar 19, 2013 @ 07:45:21
Lassù qualcuno vi ama, tutte e due, perché quello che riuscite a fare insieme e’ veramente speciale. Arriva un calore anche nella rabbia che si scatena. Buona giornata!
Mar 19, 2013 @ 07:55:56
grazie Luigina,
scrivere mi ha aiutare a dare spazio e dignità ad un forte rabbia e, in fondo, anche a riderci un po’ sopra nella voglia di condividerla già scemata.
Mar 19, 2013 @ 08:04:46
Curioso che Luna abbia voluto portar te in quella chiesa. Ci saremo passati davanti centinaia di volte, ma non ne ha mai fatto alcun cenno. Si vede che sapeva ne avresti avuto bisogno… O forse è stato un atto di pietà preventivo per quello sventurato che di lì a poco avrebbe incontrato.
Mar 19, 2013 @ 09:29:46
Mi dispiace, Irene.. questi episodi sono piccole morti in un cuore già in agonia. Un abbraccio da mamma a mamma..
Mar 19, 2013 @ 09:30:50
Comunque: ha più dignità il tuo pensiero assassino di quel cretino. Povero, mi fa una gran pena (e la sua ragazza più di lui). Poi la vita insegnerà a entrambi e mi fanno ancora più pena per questo. P.p.s a me un insulto sarebbe scappato, temo. Temo di essere nella fase di rabbia massima e per il momento la mia bimba è disinteressata alle chiese ;-). Complimenti per l’autocontrollo.
Mar 19, 2013 @ 10:25:21
Irene, ciò che dico non vuole avere alcun valore consolatorio ma se tu ti crucci per aver avuto pensieri lontani dal momento di condivisione spirituale che hai vissuto in chiesa a causa dell’atteggiamento becero di quell’ignorante, i miei sono ancor più grevi perchè non so se sarei riuscito a rimanere completamente calmo… Preferisco non averne risposta. La misericordia tocchi tutti allora: da quel beota che si è “divertito” nel modo più meschino possibile, a tutti noi che fronteggiando le peggiori forme di stupidità ci troviamo a specchio con tutto ciò che non digeriamo di mille cammini in cui possiamo incrociare dal sublime al disgusto.
E qualcuno vi ama anche quaggiù…
Valerio
Mar 19, 2013 @ 19:33:15
grazie a voi tutti che oggi mi avete fatto sentire il calore di una condivisione che è andata oltre alla parole che ci siamo scambiati.
alla prossima!
PS. la prossima volta però un fischio a Valerio lo faccio 🙂
Mar 20, 2013 @ 08:49:52
…è difficile non riuscire a proteggere qualcuno che si ama….dalle brutture del mondo….pensa alla mamma o agli insegnanti del ragazzo…non sono riusciti a passargli nessun messaggio sulla vera vita!?…tua figlia invece ha imparato l’empatia…o ne è naturalamente dotata e sa ascoltarla…
Mar 20, 2013 @ 21:58:51
Cara Irene ma non capisci che Dio dopo la tua preghiera ha voluto premiarti mostrandoti
che esistono genitori che stanno peggio di te!
Mi riferisco al padre e alla madre di quel luminare che ha canzonato Luna.
Ciao Franco.
Mar 22, 2013 @ 20:41:16
A me quando capita che qualcuno si sofferma a fissare mia figlia o quando faccio fatica a tenerla e nessuno, proprio nessuno le cede il posto, “sguinzaglio” Michela che gli va addosso come un caterpillar e con occhi dolci e col sorriso da “presaperilculo” dico” scusate, è disabile!”.
Comunque siamo sicuri che “gli altri” non vivono umiliazioni di vario tipo e meno pesanti ?Siamo sicuri che “gli altri” possono vivere quello che vogliono? Siamo sicuri che “gli altri” hanno provato l’amore che danno e ricevono i nostri figli speciali? …E allora viviamo la vita godendo o soffrendo il momento, l’ora, il giorno. E al Signore dico “ridonaci giorni felici, pari ai giorni in cui ci hai afflitti “(Salmi 90) . E in questo ha un bel debito…ma lo sta saldando .
Mar 22, 2013 @ 22:50:51
Punti di vista, Franco.
Probabilmente non capisco perchè le categorie meglio/peggio non mi appartengono, soprattutto se mi penso come genitore in confronto ad altri.
Non mi penso meglio e di certo non riesco a pensare a qualcuno come “peggio”. Penso solo che abbiamo esperienze e storie diverse, a volte molto diverse e io, so raccontare solo della mia, per capirne ogni volta qualcosa in più. Dio? A lui, al momento, sono ancora molto lontana.
Mar 23, 2013 @ 09:55:05
La lettura mi ha lasciato un senso di angoscia perchè questa volta e per la prima volta mi sono trovata a sentirmi madre anche del “grande deficente” e della sua “piccola e povera” ragazza… e mi ha colto l’angoscia pensando che un atto tanto meschino magari nascosto dal gruppo, e per fare lo scemo il PIU’ scemo del gruppo, avrebbe potuto farlo anche Amedeo che si trova in quell’età dove non c’è più il controllo dei genitori e questi ultimi non hanno possibilità di verificare che forma ha preso, se c’è e dove è finito il loro insegnamento. Un’evenienza del genere mi fa male, e anche un po’ schifo, solo pensarla. Mi consolo nell’idea che forse il mio modo di educare mio figlio lo garantisca da azioni così basse… ma so anche che questa potrebbe rappresentare solo la mia speranza, e un’illusione tesa a proteggere la mia autostima. Perciò, senza voler ovviamente giudicare nessuno per la reazione di fronte a questo fatto, spero ( per il suo bene) che semmai mio filgio dovesse cadere in tale cattiva stipidità non la passi liscia e incontri Roberto o chiunque altro che al posto mio sia in grado seduta stante di dargli la lezione che si merita.
Mar 23, 2013 @ 15:00:22
Mi piace Nadia, lo sguardo che introduci come madre-possibile per il ragazzo in questione. Mi piace perchè non è moralista e va oltre il giudizio. I ragazzi, a quell’età fanno cose sceme e stupide e, se proprio devo essere sincera, mi dispiace anche che Luna di quel genere di scemenze non ne farà mai.
Hai colto del mio post ciò che ho aperto per raccontare, capire, cercare insieme. Ognuno poi fa la sua parte e aiuta gli altri a crescere, anche grazie a qualche pizzicotto. Il problema non sono i pizzichi ma cosa riusciamo a farcene … o no?
Mar 24, 2013 @ 01:20:02
Condivido pienamente!
Mar 24, 2013 @ 01:24:07
Tra l’altro mi accorgo ora che volevo dire Valerio e non Roberto… scusate.