Di Igor Salomone
Difesa. Ho iniziato da qui, cercando “difesa” su Google… Non proprio difesa, certo, ci sono milioni di pagine, ma cose tipo: gesto difensivo, difesa nelle relazioni e simili. Escono risultati curiosi. Lo sapevate che se cercate “gesto difensivo” Google nella sua immensa saccenza vi suggerisce che forse cercavate “gesto offensivo”? Insomma, che diamine, un gesto è offensivo prima di tutto no? No, io voglio proprio vedere chi e come scrive di gesti difensivi. Alla fine Google un po’ seccato ti accontenta ed eccole lì: 500 miseri risultati. Se sceglievo l’offensivo ne avrei avuti dieci volte tanto.
Insomma, sembrerebbe che le offese siano molte di più delle risposte. O forse è difficile pensare che un gesto possa essere una di quelle risposte. Chissà. Comunque trovo una foto, questa…Interessante la rappresentazione, difendersi uguale allontanare, o tener lontani. Sarà interessare esplorare tutte le altre possibilità al seminario. Perchè di una cosa sono certo, i gesti difensivi sono molti ma molti di più di quelli che siamo abituati a rappresentarci. Google docet.
Provo anche ad aggiungere una qualche chiave di ricerca. Relazione, affetti e simili, ma niente di che. Salvo l’ovvio, che difendersi quando si tratti di relazione significa essenzialmente tenersi lontano dall’altro. Curioso, perchè gli scacchi sembrano dirci il contrario, è difendendosi che si entra in contatto.
Mar 25, 2011 @ 04:12:39
Ho un marito, scacchista, karateka.
A lui ho sempre invidiato questo: la sua capacità di STARE di fronte ad un attacco, di non fuggire nella speranza ingenua di preservarsi sperando di riuscire a correre più forte nella fuga, ma di negare all’altro la possibilità stessa di fargli del male, minando alle basi il suo gesto offensivo.
Di saper utilizzare il movimento di affondo di chi lo tocca per avvicinarsi a lui e cercare di penetrare quanto più possibile nelle sue roccaforti del cuore, laddove le difese di chi lo attacca si fanno più molli e sono più vulnerabili.
E se questa capacità è utilizzata non per fare male ma per neutralizzare un re violento e nel farlo creare una danza che riesca ad equilibrare le forse di chi occupa il tappeto del conflitto… se e quando questi sono gli intenti che muovono le mani e le parole il risultato è un saluto di commiato in cui ci si stringe la mano, magari pensando “ora ho capito, la prossima volta saprò come rispondere meglio a quel tipo di mossa”.
Questo solo per dire che non ho mai capito molto di scacchi nè di arti marziali ma vedo quanto può insegnarci e salvarci la capacità di difendersi entrando in contatto con l’altro e rimango ogni volta ammirata dalla capacità di trasformare un potenziale nemico pericoloso in un compagno da cui imparare e a cui insegnare qualcosa.