di Igor Salomone

Perché, se ci capita un guaio, diciamo che è un problema? Un guaio è un guaio, diventa un problema quando cerchiamo una soluzione. Per questo non dovremmo avere fretta di trovarne una, perché se non funziona ci ritroviamo con due guai.


I problemi si dissolvono in moltissimi modi. Più di quante siano le soluzioni disponibili. Si dissolvono quando scartiamo di lato e li facciamo andare a sbattere contro il nulla, si dissolvono quando sono così maldefiniti che nessuno è in grado di prenderli in mano, si dissolvono quando è passato il loro tempo, si dissolvono per l’assenza prolungata di soluzioni, si dissolvono  quando non c’è il titolare del problema, si dissolvono guardando da una prospettiva differente i guai che li generano, si dissolvono lasciandoti nel bel mezzo dei guai che avevamo tentato di affrontare cercando una soluzione.


Ecco perchè è importante aver sempre presenti le cinque leggi del dissolvere problemi:


I. Legge del guaio Un guaio non è ancora un problema
II. Legge dell’interpretazione Un problema è la sua definizione
III. Legge della via d’uscita Un problema è tale se ammette almeno una soluzione
IV. Legge della moltiplicazione Ogni soluzione genera nuovi guai
V. Legge dell’utilità I problemi servono a imparare dalle soluzioni che non si trovano


Questo è un serial-post e questo è il pilot… quindi non mollate il blog e attendete la prossima puntata. 


(il 7 e l’8 febbraio a Vanzago un intero intenso laboratorio dedicato a Dissolvere problemi. Per informazioni scrivetemi oppure fate un giro qui)